Caffè: amico o nemico?

Il caffè rappresenta da sempre il perfetto accompagnamento per ogni tipo di occasione. Lo si beve di corsa alla mattina prima di andare al lavoro, nella tranquillità di un pomeriggio libero in compagnia di amici, subito dopo il pranzo “perché senza caffè il pasto non è concluso” o semplicemente tra una pausa e l’altra durante le giornate di lavoro con lo scopo di tenersi un po’ svegli.

Sembra quindi che regole non ne esistano quando si tratta di caffè. In pochi però conoscono le sue vere proprietà, i benefici che produce nel nostro organismo. Vediamo perché il caffè fa bene al nostro corpo e alla nostra mente!

Previene il diabete. In Finlandia è stato dimostrato che i grandi bevitori di caffè, quelli che consumano tra le tre e le cinque tazze al giorno, sono meno colpiti dal diabete di tipo 2 rispetto agli altri. Cionondimeno, si è visto che anche il caffè decaffeinato possiede effetti benefici sul diabete di tipo 2. La caffeina non è quindi l’unica sostanza chiamata in causa.

Fa bene alle arterie. Previene le patologie cardiovascolari e l’ipertensione arteriosa. In Scozia alcuni ricercatori hanno dimostrato che il regolare e moderato consumo di caffè a lungo termine previene non solo le patologie cardiovascolari come l’ipertensione arteriosa, l’angina pectoris o l’infarto, ma anche la mortalità dovuta alle loro complicanze.

Fa bene all’asma. La caffeina appartiene alla stessa famiglia della teofillina, una molecola utilizzata da molto tempo per dilatare i bronchi nella malattia asmatica. Di conseguenza, caffeina e teofillina hanno in comune il fatto di riuscire a dilatare i bronchi, anche se la caffeina agisce comunque in maniera più moderata della sua parente, la teofillina.

Fa bene al fegato. Grazie alla caffeina, il caffè riduce il rischio del fegato di diventare fibrotico e cirrotico. Meglio ancora, riduce il rischio di tumore epatico in conseguenza di una cirrosi.

Fa bene alla cistifellea. In dosi di tre-quattro tazze al giorno il caffè riduce del 30% circa il rischio di calcoli biliari. Questo effetto è dovuto alla caffeina.

Fa bene all’intestino. Chi beve caffè presenta meno tumori al colon rispetto a chi non ne beve. Questo effetto viene attribuito agli antiossidanti contenuti nella bevanda. Tuttavia, in caso d’intestino fragile è preferibile fare attenzione al consumo di caffè, perché quest’ultimo ha la tendenza ad accelerare il transito intestinale e favorire la fermentazione.

Riduce il rischio di Alzheimer. Rispetto a chi beve poco caffè (da zero a due tazze al giorno), i consumatori moderati di caffè (tra le tre e le cinque tazze al giorno) presentano un rischio minore di sviluppare la malattia di Alzheimer o una demenza. La caffeina riduce infatti i depositi di una proteina chiamata in causa in questo tipo di malattia: la beta-amiloide.

Aiuta contro il Parkinson. Da una decina d’anni numerosi studi hanno dimostrato un effetto benefico del caffè sul rischio di sviluppare il Parkinson, riducendolo del 25%. Questa proprietà viene attribuita alla caffeina, che agisce sui recettori dell’adenosina, un neurotrasmettitore.

Contiene più antiossidanti del tè. A parità di quantità, il caffè contiene da un terzo a due volte e mezza più antiossidanti rispetto al tè. In una sola tazza si contano all’incirca trecento molecole antiossidanti. In materia di antiossidanti il chicco di caffè batte anche i mirtilli, le prugne, i kiwi e le mele, alimenti questi ultimi detentori di una solida reputazione nel settore. Sono gli antiossidanti a conferire al caffè il suo aroma, il suo sapore e buona parte delle sue numerose virtù. Inoltre, grazie a essi anche il caffè decaffeinato possiede proprietà per la salute.


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