In Italia, la Malattia Renale Cronica (MRC) colpisce milioni di persone ed è una delle emergenze sanitarie più sottovalutate del nostro tempo. Parallelamente, si registra un calo allarmante nel numero di giovani medici che scelgono la nefrologia: nel 2025, ben il 61% delle borse di specializzazione è rimasto vacante. Una doppia emergenza – l’aumento esponenziale dei pazienti e la carenza di specialisti – che rischia di compromettere il futuro della nefrologia e l’equilibrio del nostro sistema sanitario.
In occasione della Young Renal Week 2025, abbiamo intervistato il Prof. Luca De Nicola, Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN), per fare il punto su questa crisi e sulle possibili vie d’uscita.
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Perché la nefrologia non attira più i giovani medici?
“Chi sceglie la nefrologia deve avere una preparazione complessa, multidisciplinare e una forte motivazione personale. La nefrologia è una branca della medicina interna caratterizzata da elevata complessità, sia clinica sia organizzativa. Richiede competenze trasversali in cardiologia, endocrinologia, neurologia, pneumologia, urologia, ematologia, solo per citarne alcune. Inoltre, la relazione medico-paziente si protrae nel tempo, diventando profonda e intensa.
Ma non è tutto: la nefrologia si esercita quasi esclusivamente in ambito ospedaliero, con scarse possibilità di attività libero-professionale, riducendo così le prospettive economiche rispetto ad altre specializzazioni”.
Il dato shock: 61% delle borse in nefrologia non assegnate
“Nel 2025, oltre la metà dei posti disponibili nelle scuole di specializzazione in nefrologia è rimasta vacante. Una tendenza in crescita da anni, che si scontra con l’incremento esponenziale dei pazienti nefropatici: oggi il 10% della popolazione è colpita da MRC e il numero è destinato ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione e la diffusione di obesità e diabete.”
Sistema sanitario sotto stress
“Il calo di specialisti comporta un rischio concreto di collasso del sistema. I pochi nefrologi rimasti sono già sovraccarichi, e senza un intervento deciso da parte dello Stato, gli ospedali rischiano di svuotarsi di medici e riempirsi di pazienti. I medici ospedalieri italiani guadagnano il 30-50% in meno rispetto ai colleghi europei. Serve un intervento strutturale urgente.”
Malattia Renale Cronica: la patologia silenziosa
“La MRC è spesso asintomatica nelle fasi iniziali. Tra i segnali da non sottovalutare: ipertensione, edema, stanchezza, nausea, alterazioni delle urine. Tuttavia, la diagnosi arriva spesso troppo tardi, quando la malattia è già in fase avanzata. Prevenzione e screening precoce sono fondamentali: diagnosticare la MRC in fase iniziale può rimandare la dialisi anche di 20 anni.”
Il riconoscimento dell’OMS
“Nel maggio 2025, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto ufficialmente la MRC come priorità globale di salute pubblica, invitando i governi a investire in prevenzione, diagnosi precoce e accesso alle cure.”
Dialisi in aumento: +43% in 30 anni
“Il numero di nuovi pazienti in dialisi è cresciuto del 43% negli ultimi tre decenni. Un paradosso, considerando i grandi progressi terapeutici a disposizione: il problema è che la maggior parte dei pazienti arriva tardi alla diagnosi, anche quelli ad alto rischio come diabetici, cardiopatici, ipertesi e obesi.”
Le risposte istituzionali: tra PPDTA e screening nazionale
“La SIN, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha redatto un Percorso Preventivo Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PPDTA), già inviato a tutte le Regioni, per migliorare la presa in carico e prevenire complicanze.
Contemporaneamente, è all’esame del Parlamento una proposta di legge per avviare screening nazionali nelle popolazioni a rischio, ossia diabetici, ipertesi, obesi e cardiopatici.”
Il ruolo chiave del Medico di Medicina Generale
“Il MMG è il primo filtro per una diagnosi precoce. Per rafforzare la collaborazione tra ospedale e territorio, la tecnologia può essere decisiva: intelligenza artificiale, app di supporto, teleconsulto e percorsi dedicati possono migliorare l’accesso alla nefrologia.”
Young Renal Week: formazione e futuro?
“L’evento formativo annuale della SIN è un punto di riferimento per i giovani specializzandi, dove si incontrano aggiornamento scientifico, orientamento professionale e networking.”
Rendere la nefrologia attraente per i giovani
“Serve “fare rumore” sulla nefrologia. È una branca multidisciplinare, dinamica e ricca di opportunità. Va valorizzata anche economicamente.
Per invertire la rotta, serve una campagna culturale e istituzionale che racconti il vero volto della nefrologia: una disciplina viva, innovativa, con sbocchi in prevenzione, terapia, trapianto ed emergenza.”
Innovazioni terapeutiche: la rivoluzione è in corso
“Oggi sono disponibili farmaci innovativi come gliflozine, finerenone, roxadustat, semaglutide e nuovi chelanti del potassio che, se usati in tempo, possono stabilizzare la funzione renale e evitare la dialisi per molti anni.”
Messaggi finali
Ai giovani medici:
La nefrologia è oggi una disciplina in fermento, al crocevia tra scienza e umanità. Sceglierla significa entrare in un mondo multidisciplinare, ricco di possibilità e con un impatto reale sulla vita dei pazienti.
Alla politica sanitaria:
È il momento di agire. Servono investimenti, valorizzazione del personale, condizioni di lavoro dignitose e un piano per garantire la sostenibilità del sistema. Il tempo stringe.”

Luca De Nicola
Presidente della Società Italiana di Nefrologia e Professore Ordinario presso l’Università Vanvitelli di Napoli

Luca De Nicola
Presidente della Società Italiana di Nefrologia e Professore Ordinario presso l’Università Vanvitelli di Napoli
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