Come (e quanto) Internet ha cambiato le nostre abitudini durante la pandemia

internet-casa.com, portale di informazione che si occupa di digitale e tecnologia, ha elaborato uno studio su come l’ultimo anno di pandemia abbia influenzato il nostro uso di internet. L’inchiesta è stata realizzata sulla base di dati raccolti nel corso dell’anno per analizzare come gli eventi eccezionali del 2020 abbiano cambiato le nostre abitudini.

Qual è l’impatto del digitale nel 2021? Il ruolo importante giocato dal digitale nelle nostre vite è oramai un dato di fatto. Ciò nondimeno, con la pandemia, le restrizioni e i confinamenti attuati nel mondo, i numeri del digitale hanno battuto ogni record e sono cresciuti oltre ogni aspettativa nel 2020.

Come si consuma il digitale?
Secondo un rapporto sul digitale nel 2020, non siamo mai stati così connessi come al giorno d’oggi. Infatti si stima che il 60 % della popolazione mondiale sia ormai connessa e che più di metà degli abitanti della Terra utilizzino i social media quotidianamente. Ciò nonostante, se esaminiamo più nel dettaglio le abitudini e i modi di consumo, emergono certe tendenze. Qual è dunque l’impatto sul digitale del 2021?

Un maggior utilizzo dello smartphone
Stando ai dati raccolti dal Global Web Index, una società incaricata di analizzare il comportamento dei consumatori digitali, il 50,1 % del tempo passato online è trascorso connessi tramite lo smartphone. Quasi il 92 % degli utenti si connette ad internet così, senza tuttavia dimenticare i computer.

Infatti, la stima delle connessioni ad internet è così ripartita:

  • 53,3 % via smartphone
  • 44 % tramite computer fissi e portatili
  • 2,7 % con tablet
  • 0,07 % con altri dispositivi (soprattutto le console)

E ciò nonostante, la navigazione online non rappresenta la maggior parte del tempo trascorso sul telefono. Infatti i dati mostrano che le app sono più usate e costituiscono il 91 % del tempo speso con lo smartphone.

Viste le varie misure di confinamento e restrizioni messe in atto nel mondo a causa della pandemia, il nostro uso delle applicazioni da mobile è fortemente aumentato.  Che fosse per tenersi in contatto  con i propri cari, per divertirsi, per fare sport, per praticare un hobby o persino per trovare l’amore, le app sono diventate un tassello indispensabile della nostra vita. Tra i tipi di app più utilizzate troviamo le app di:

  • Messaggistica con l’89 % degli utenti le usa
  • Acquisti online di cui ne fa uso ben il 66 % delle persone
  • Intrattenimento o Video streaming con il 65 % degli utilizzatori
  • Musica che sono utilizzate dal 52 % dei consumatori
  • Gioco con il 47 %
  • Bancarie che sono diffuse tra il 35 % degli utenti

Tutto ciò non fa che rafforzare e sottolineare l’importanza dello smartphone nella nostra vita quotidiana e nelle nostre abitudini di navigazione su internet.

Lo sapevate?
Più di 5 miliardi di persone nel mondo possiedono e usano uno smartphone ogni giorno.

Forte crescita dei social media 
Il 2020 sarà stato un anno incredibilmente fruttuoso per i social. Infatti, con la chiusura delle frontiere i vari lockdown, l’uso dei vari social media è esploso, raggiungendo picchi e percentuali mai viste prime. Stando ad un recente studio sul tema, la metà delle 3,7 ore passate ogni giorno al telefono sono sui social.

Secondo Global Web Index, passiamo circa 2 ore e mezza al giorno sui social media, anche se tale cifra varia da paese a paese. In termini di quali social, Facebook rimane largamente in avanti, con oltre 2 miliardi di utilizzatori attivi al mese. Questi numeri pongono l’azienda americana di Zuckerberg ben davanti ai concorrenti come:

  1. WhatsApp con 1,6 miliardi di utenti attivi al mese (e di proprietà di FB)
  2. Facebook Messenger con 1,3 miliardi  di profili attivi
  3. WeChat con 1,1 miliardi di utenti
  4. Instagram che ha 1 miliardo di utilizzatori
  5. TikTok che viene utilizzato da 800 milioni di persone
  6. Snapchat con 382 milioni
  7. Twitter con 340 milioni

C’è da rimarcare inoltre che WhatsAppFB Messenger Instagram sono tutte parte dell’ecosistema Facebook e dunque proprietà della società americana. In poche parole, 3 su 4 dei maggiori competitor di FB sono proprietà di Facebook stessa. Ciò le dà un potere ed influenza immensa nel mercato dei social. In più, l’altro principale competitor WeChat (con 1,1 miliardi di utenti) è un’app basata esclusivamente su un bacino di utenza che parla cinese.

L’impatto dei videogiochi 
Il settore dei videogiochi è ugualmente esploso nel 2020. Più di 4 persone su 5 di età compresa tra i 16 e i 65 anni gioca regolarmente e, per il 69 %, il passatempo videoludico è sul telefono. Nel 2020, le persone hanno speso più di 65 miliardi di dollari per scaricare app o pagare per acquisti in-gioco.
Il 70 % delle spese totali dei consumatori per app su mobile riguarda i videogiochi. Nono sono in ogni caso da meno le console: in media un utente passa 70 minuti sullo smartphone ma oltre 2 ore alla console. Tra i paesi con più utilizzatori di videogiochi figurano Tailandia, Filippine e Arabia Saudita. Il settore è in continua crescita con un 150 miliardi di dollari spesi nei videogiochi nel 2020.

L’espansione dello shopping online
Un’altra tendenza del 2020 degna di nota è l’esplosione dello shopping online. Fortemente favorito dalle chiusure dei negozi, lo shopping è cresciuta in maniera esponenziale nel corso del 2020. Si stima che una persona su tre faccia acquisti su internet ogni mese.
Gli acquisti fatti online riguardano soprattutto:

  • L’abbigliamento con una spesa complessiva di 620 miliardi di dollari
  • L’elettronica che ha visto una spesa di 456 miliardi
  • L’arredamento con 316 miliardi
  • Il cibo con 168 miliardi

Secondo la ricerca di Global Web Index, l’e-commerce conoscerebbe uno sviluppo trasversale nel mondo. Infatti i maggiori fautori dell’e-commerce vengono da PoloniaIndonesia Thailandia.

Chi utilizza di più il digitale
Digitale e parità: gli uomini più connessi delle donne

In base ai numeri dell’UIT (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, in inglese TUI), gli uomini si connettono di più delle donne, soprattutto nei social. Questo divario è particolarmente presente nel sud-est asiatico.

Dal rapporto GSMA Intelligence traspare che la metà delle donne in India non sa che internet è disponibile ed accessibile da telefono. Secondo le Nazioni Unite, la disparità numerica tra uomini e donne si spiega attraverso “norme e pratiche sociali profondamente radicate”.

Chi sono le persone “non connesse”?

Nel 2021, il 40 % della popolazione mondiale non ha accesso ad Internet per circa poco più di 3 miliardi di persone. Di queste tre miliardi di persone “non connesse”, il 31 % vive nel sud-est Asiatico e il 27 % in Africa.

Affinché il divario numerico tra le popolazioni non si allarghi ulteriormente, le Nazioni Unite chiedono a gran voce una maggior accessibilità ad internet per le donne.

Quali sono i paesi dove si consuma di più l’internet?

Da molti anni a questa parte, e la tendenza si è solo che accentuata nel 2020, i dati mostrano che il grosso del traffico internet si sposta verso l’Asia. L’importanza di certe app e siti cinesi conferma questo trend.

Non a caso, nella classifica dei 20 siti più visitati al mondo, ritroviamo 5 siti di e-commerce cinesi e il motore di ricerca Baidu.

Quali sono le sfide del digitale?
Qual è l’impatto delle grandi big GAFAM?

Il termine GAFAM designa le 5 grandi multinazionali americane che dominano il mercato del digitale. Queste 5 grandi imprese sono:

Google
Apple
Facebook
Amazon
Microsoft

Queste imprese sono riuscite a imporre un vero e proprio controllo sull’economia mondiale grazie all’importanza dei loro servizi e dei profitti che ne derivano. In effetti, eccetto Facebook, la capitalizzazione finanziaria di ciascuna impresa supera i 1000 miliardi di dollari.

Malgrado però tutta la loro potenza, l’influenza delle GAFAM è sempre più criticata. Infatti, diversi paesi, tra cui la Franca e l’Italia, hanno protestato contro le pratiche di ottimizzazione fiscale usate da queste società.

Una “web tax” o “tassa GAFAM” venne creata e approvata nel 2013 ma venne rinviata e poi cancellata unilateralmente da Renzi nel 2014. Reintrodotta e rinviata in seguito, è entrata in vigore dal 1° gennaio 2021 imponendo un’aliquota del 3 % sui ricavi di società con un fatturato globale superiore a 750 milioni di euro e incassi online in Italia di 5,5 milioni.

Digitale e i timori sulla protezione dei dati

Quando si parla delle sfide poste al digitale, si pensa spesso alla protezione dei nostri dati personali. Secondo Global Web Index, il 64 % degli utenti internet sono preoccupati riguardo alla propria privacy quando navigano.

Dal 25 maggio 2018 è operativo in Europa il GDPR (General Data Protection Regulation) che protegge i dati personali delle persone fisiche in rete. Il GDPR nasce come regolamento con precisi scopi: offrire un’armonizzazione e una maggior semplicità nella gestione del trattamento dei dati personali offrendo al contempo una protezione efficace ai privati cittadini. Il regolamento punta a regolare il trasferimento di dati personali dalla UE verso le altre parti del mondo ed è consultabile qui.

Protegge le informazioni personali di miliardi di utenti internet è dunque la sfida principale del mondo digitale: come continuare a garantire fruibilità e privacy insieme? Protegge le informazioni personali di miliardi di utenti internet è dunque la sfida principale del mondo digitale: come continuare a garantire fruibilità e privacy insieme?

Fonte: https://internet-casa.com/news/impatto-digitale-2021/