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Dott. Marco Pignatti
Acne e farmaci: facciamo un passo indietro
Il Dr. Marco Pignatti si è laureato in Medicina nel 1995 e specializzato in Dermatologia nel 2000. Fin da subito ha svolto attività di ricerca su: biologia dei cheratinociti, network delle neurotrofine, apoptosi, cellule staminali, effetti delle radiazioni UV, psoriasi, tumori della pelle, neurobiologia cutanea e neurocosmetologia.
Dal 2015 si è appassionato allo studio del microbiota e da lì è nata una passione che avrebbe portato alla nascita di una nuova branca della dermatologia che da allora prende il nome di Dermobiotica.
Nel 2017 ha creato il primo Ambulatorio di Dermobiotica in una struttura pubblica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Dal 2018 è Presidente del Congresso Italiano di Dermobiotica nonchè relatore in numerosi congressi in tutta Italia.
Ha scritto alcuni libri sull’argomento tra cui “Dermobiotica. Alimentazione – Microbiota – Pelle (Minerva Medica, 2018), “Intestino e salute della pelle” (Terra Nuova, 2019), “Manuale pratico di Dermobiotica” (Clorofilla, 2022), “I nostri piccoli amici” (Clorofilla, 2022), “Dermobiota: la nostra seconda pelle” (Clorofilla, 2024)
Le teorie sulle cause dell’acne l’hanno di volta in volta interpretata come una malattia infiammatoria, una malattia ormonale, una malattia psicosomatica e, ovviamente, una malattia infettiva. E ovviamente ad ogni teoria seguiva poi la proposta di una diversa terapia farmacologica, le cui più utilizzate sono l’antibiotico e, nelle femmine, la pillola anticoncezionale. Dal punto di vista della Dermobiotica invece anche l’acne è una malattia che ha un legame importante con l’intestino, il microbiota intestinale e la nutrizione.
I pazienti affetti da acne hanno una maggiore prevalenza di disturbi gastrointestinali (stitichezza, alitosi e reflusso gastrico). I tassi di incidenza dell’acne negli adolescenti nei paesi occidentali sono molto elevati, mentre la malattia sembra quasi assente nei paesi non occidentalizzati. Alla base di questa differenza sembra essere l’elevato carico glicemico, i derivati del latte (in particolare la ricchezza di aminoacidi a catena ramificata come leucina, isoleucina e valina) e i grassi saturi (tra cui l’acido palmitico) che agirebbero soprattutto attraverso la stimolazione dell’insulina e attraverso cambiamenti nella qualità e quantità di sebo.
L’insulina, insieme agli androgeni e al GH, stimolerebbe la cascata che attraverso IGF1 e mTORC porta all’iperplasia delle ghiandole sebacee. Ma mentre gli androgeni e il GH sono normalmente presenti a livelli fisiologici e tendono a stabilizzarsi o a ridursi dopo la pubertà, l’insulina è spesso presente a livelli più alti del normale e tende ad aumentare a causa della progressiva resistenza all’insulina Pertanto, oggi possiamo considerare l’acne non tanto una malattia infettiva quanto una “disbiosi” cutanea e un segno abbastanza precoce della sindrome metabolica iniziale. Pertanto nel trattamento di questi pazienti è sempre importante includere una valutazione nutrizionale e un percorso di educazione alimentare.
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