Trigliceridi: possiamo tenerli sotto controllo con lo stile di vita?

I trigliceridi sono grassi abbondanti negli oli vegetali e nel grasso animale, introdotti con il cibo e misurati (a digiuno) con i comuni esami del sangue.

Da decenni si discute se alti livelli di trigliceridi siano un rischio in sé per l’aterosclerosi o solo un indicatore di rischio cardiovascolare. Nel corso del tempo, in ogni caso, come accaduto per altri fattori di rischio cardiovascolare, le varie linee guida hanno ridotto via via i livelli dei valori desiderabili, espressi in mg/dl: da <250, a <200, a <150. Anche i valori indicati per convenzione come alti o molto alti si sono dimezzati, e ora corrispondono rispettivamente a 200-499 mg/ dl e ≥500 mg/dl. Un rischio temuto è l’infiammazione del pancreas o pancreatite, con le sue serie complicazioni: non c’è una soglia di trigliceridi nel sangue oltre cui si verifica, ma si ritiene che il rischio aumenti in modo significativo oltre i 1.000 mg/dl. La responsabilità dei trigliceridi, però, non va esagerata, perché oltre l’80% delle pancreatiti acute è dovuta a eccessi alcolici e malattia della cistifellea, solo il 10% circa a trigliceridi molto alti.

CAUSE DI TG MOLTO ALTI

(A VOLTE CON PANCREATITE)

-Forme genetiche

-3° trimestre di gravidanza

-Diabete con carenza d’insulina, mal controllato

• Farmaci: antipsicotici come olanzapina, per la schizofrenia, usata fuori indicazione anche per problemi comportamentali nelle demenze; estrogeni per bocca; inibitori delle proteasi, per i pazienti con infezione da virus HIV dell’AIDS; immunosoppressori per pazienti trapiantati o con malattie autoimmuni

• Dieta: soprattutto eccessi alcolici

Malattie renali croniche, sindrome nefrosica.

ALTRE CAUSE DI VALORI MEDIO-ALTI DI TRIGLICERIDI

• Sedentarietà e obesità. Negli Usa l’80% degli obesi ha valori ≥150-200 mg/dl

• Dieta molto ricca di fruttosio (per esempio tante bibite zuccherate) o zuccheri e amidi a rapido assorbimento/ad alto indice glicemico

• Trigliceridi più alti della norma sono fra

le caratteristiche della cosiddetta sindrome metabolica, che aumenta il rischio cardiovascolare. Ma i trigliceridi non sembrano responsabili di questo aumento di rischio.

COME TENERE I TG SOTTO CONTROLLO

C’è consenso sul fatto che modifiche incisive dello stile di vita possano nell’insieme ridurre i trigliceridi del 50% o più, e che debbano sempre precedere, e comunque accompagnare l’eventuale uso di farmaci come fibrati e omega-3.

Trovi l’articolo completo del dott. Alberto Donzelli sul numero 106 de L’altra medicina.