Università e Politecnico di Torino: il termomagnetismo può supportare la lotta contro il cancro

È stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Biochimica et Biophysica Acta – Molecular Cell Research un importante studio sugli effetti termomagnetici su biosistemi per combattere il cancro condotto dall’Università e dal Politecnico di Torino.

La recente pubblicazione è il frutto di alcuni anni di ricerche volti a indagare l’effetto dei campi elettromagnetici a bassissima frequenza e intensità sulla crescita e sul metabolismo delle cellule umane, con un particolare interesse alle applicazioni in campo oncologico.

Il Politecnico ha realizzato un apparato in grado di irradiare le colture cellulari tumorali con onde elettromagnetiche a bassissime frequenze e generare effetti termomagnetici per rallentarne la proliferazione. Questo approccio è innovativo perché è in grado di calcolare la frequenza della radiazione che può agire sulla cellula tumorale e propone un trattamento specifico, indipendente dal difetto molecolare che ha causato il cancro, virtualmente efficace su qualunque tipo di tumore, e innocuo per le cellule non tumorali.

Sperimentalmente è stato dimostrato il principio su cui si basa la tecnologia: la radiazione va a colpire la cellula cancerosa, che per difendersi deve spendere energia ed è costretta a rallentare la sua crescita. Il trattamento è una novità in campo oncologico e si differenza dalle cure tradizionali perchè non prevende la somministrazione di un farmaco che la cellula tumorale può eliminare. Invece, si costringe la cellula tumorale a sprecare le sue riserve energetiche e a fermarsi nella riproduzione.

Studi promettenti ancora in corso suggeriscono che questo approccio potrebbe essere usato in combinazione con le chemioterapie classiche per potenziarne l’efficacia e potrebbe diminuire la formazione di metastasi, proprio in virtù del maggiore consumo energetico imposto dal campo elettromagnetico.

Lo studio è stato ideato e diretto congiuntamente dalla ricercatrice Dr.ssa Francesca Silvagno (UniTo) per la parte biochimica e dal Prof. Umberto Lucia (PoliTo) per gli studi fisico teorici e applicati, e supportato dalle competenze mediche del Prof. Antonio Ponzetto (UniTo) e del Prof. Ezio Ghigo (UniTo), in collaborazione con la Prof.ssa Riccarda Granata (UniTo), e dalle competenze di gestione dell’innovazione del Prof. Emilio Paolucci (PoliTo) e del Prof. Romano Borchiellini (PoliTo).

Questo progetto di ricerca sta cercando di ottenere ulteriori supporti finanziari per arrivare nel più breve tempo possibile all’applicazione clinica.