L’allarme è stato lanciato dal Codacons, una delle più importanti associazioni a tutela dei consumatori: un lunghissimo reportage firmato da Carey Gillam sul The Guardian ha analizzato la revisione approfondita di 53 studi sulla sicurezza relativa alla presenza del glifosato, effettuati da grandi aziende chimiche. I risultati sono che la maggior parte di questi studi non sarebbero conformi ai moderni standard internazionali per rigore scientifico.
Il dibattito sulla presenza del glifosato è ancora molto aperto nella comunità scientifica, dove l’erbicida più diffuso al mondo è messo sotto accusa dopo che analisi di laboratorio hanno dimostrato che provoca danni genetici e stress ossidativo, tanto che lo IARC lo considera che i “probabili cancerogeni”.
Il Codacons spiega: “L’articolo getta una luce sinistra su questi studi commissionati per la maggior parte dalle grandi aziende chimiche, che avrebbero dovuto, nelle intenzioni delle stesse, dimostrare l’innocuità del glifosato e che ora sono accusati di aver utilizzato un metodo del tutto non scientifico. La situazione è gravissima, perché la salute di migliaia, anzi milioni di consumatori è a rischio e non si può giocare così con la loro vita – denuncia il Presidente Nazionale del Codacons, Marco Donzelli – per il principio di precauzione è necessario che le Autorità nazionali ed europee prendano molto seriamente questa minaccia, finché non vi saranno studi scientifici seri che ne dimostreranno l’innocuità.
Per questo motivo l’associazione presenterà un esposto alla Procura della Repubblica al fine di chiedere ulteriori accertamenti”.
Vi ricordiamo che L’altra medicina ha dedicato un’ampia inchiesta all’uso dei pesticidi in agricoltura sul numero 93 (marzo 2020).