Perché non tutti si muovono?

Che il movimento faccia bene è risaputo: lo sappiamo tutti che camminare, correre fanno bene. Lo leggiamo dappertutto, lo ascoltiamo in ogni intervista. Correre e camminare con costanza fanno bene al nostro fisico e alla nostra mente. È utile come prevenzione e cura di patologie.

Allora perché non lo fanno tutti?

Ecco qui intervengono tanti fattori e quello che sappiamo farci bene non sempre lo traduciamo in atti concreti.

In Italia ci sono circa 6 milioni di persone che corrono almeno una volta alla settimana, circa il 10% della nostra popolazione.  Sono tanti ma dovrebbero essere molti di più. Perché non ci muoviamo? Perché non miglioriamo la qualità e anche la quantità della nostra vita?

I motivi sono molteplici  e molti si confondono con le scuse. Innanzitutto siamo un popolo sempre più di anziani, sia anagraficamente che mentalmente. Tutto l’Occidente sta invecchiando, in particolare l’Italia. Siamo il paese più anziano al mondo dopo il Giappone. Questo significa una spinta minore al cambiamento, una difficoltà maggiore ad iniziare una qualsiasi nuova attività motoria che richieda, comunque, un minimo di impegno e di fatica.

E molte persone non vogliono fare fatica!

Giuseppe Tamburino ideatore del movimento Running Motivator ha avuto modo di conoscere molte persone, di entrare in contatto con le più disparate problematiche umane. Dalla psicologa depressa, che fa uso di psicofarmaci, ma comprende che solo attraverso un sostanziale cambiamento di rotta potrà guarire a chi fa del movimento una proprietà transitiva: se riesco a correre allora riuscirò nella vita. Dalle persone che vivono in un abisso di solitudine al manager frustrato “ massacrato” da obiettivi sempre più irraggiungibili.

Sicuramente ci vuole impegno e consapevolezza per prendere in mano la nostra vita ed iniziare un percorso di benessere.

Per molto persone è meglio rimanere incartati nelle solite scuse, frasi fatte, luoghi comuni. “Ho troppi impegni, e sai la famiglia!. I figli, il lavoro,le “commissioni”, le cene, gli appuntamenti,il tempo che vola.“ Qualsiasi cosa che giustifichi l’apatia, che non ci faccia sentire colpevoli dei chili in più, di una muscolatura sempre più fiacca, della difficoltà crescente nel fare le scale, del viso stanco che ci guarda perplesso allo  specchio.

Altrettanto vero è che se vogliamo veramente una cosa riusciamo ad ottenerla.

E cosa c’è di più importante del nostro benessere?

Trovi l’articolo completo di Giuseppe Tamburino, runner motivator, sul numero 109 de L’altra medicina.