Dr.ssa Isa Francalanci
Istamina e patologie cronico-infiammatorie: un nuovo approccio
Biologa ricercatrice esperta in Micoterapia ed Immunonutrizione.
Istamina e patologie cronico-infiammatorie: un nuovo approccio
L’istamina è un neurotrasmettitore chiave che regola numerosi processi fisiologici, come la contrazione della muscolatura liscia, la pressione sanguigna e le reazioni allergiche.
Il corretto metabolismo di questa biogena amina è fondamentale per il benessere generale, e le alterazioni nella sua regolazione sono sempre più riconosciute come un fattore rilevante in numerose patologie cronico-infiammatorie.
Il Deficit di DAO, infatti, è stato riscontrato in una percentuale significativa di pazienti affetti da diverse condizioni croniche, inclusa la sindrome dell’intestino irritabile (67%), l’emicrania (90%), l’ADHD (72%) e la fibromialgia (78%).
Oltre alla tradizionale visione dell’intolleranza, è necessario un approccio più complesso che consideri l’accumulo silente di istamina, che può essere causato da un’attività insufficiente dell’enzima DAO.
Questo accumulo non è sempre legato a intolleranze alimentari, ma a uno squilibrio subclinico, con fattori come la disbiosi intestinale e l’aumento della permeabilità intestinale che possono aggravare il quadro clinico.
Questi fattori favoriscono l’ingresso di istamina e altre sostanze nel flusso ematico, peggiorando la sintomatologia del Deficit di DAO e creando un circolo vizioso difficile da interrompere. La comprensione della distribuzione e della funzione dei recettori dell’istamina (H1, H2, H3, H4) è cruciale per trattare le patologie correlate. La gestione del deficit di DAO richiede un approccio olistico, che consideri sia i fattori genetici che quelli epigenetici.
L’accumulo di istamina nel corpo può causare una serie di disturbi, tra cui disturbi cardiovascolari, respiratori, neurologici e gastrointestinali.


