L’omeopatia funziona anche sulle piante

Hanno provato a esporre alcuni campioni di semi di soia ad un particolare rimedio omeopatico. Con buona pace degli scettici, si è visto che in questo modo è possibile aumentare la crescita di radici e germogli.
 
Il rimedio utilizzato è Pulsatilla nigricans a diverse diluizioni: tutte le volte per ogni seme esposto a Pulsatilla ce n’era un altro cui veniva data solo acqua distillata. È stato quindi possibile fare un confronto. 
 
Tutti i semi sono stati sottoposti a un processo di invecchiamento accelerato, tenendoli ad una temperatura elevata per i primi due giorni. Alla fine i ricercatori hanno fatto le loro misurazioni: le piante trattate con Pulsatilla hanno mostrato una maggiore attività germinativa, i germogli erano più lunghi e le radici più pesanti. Sembra quasi che Pulsatilla convinca la pianta a crescere, meglio e più in fretta. 
 
Studi di questo tipo sono importanti perché, come sapete, ancora oggi molti ritengono che l’efficacia dell’omeopatia si basi sull’effetto placebo. Si ritiene cioè che la sola idea di assumere il rimedio comporti un beneficio: potrebbe anche essere ‘acqua fresca’, cioè un placebo. E per gli scettici i rimedi omeopatici sono ‘acqua fresca’.
 
Ma è difficile sostenere che l’effetto placebo funzioni anche per le piante. Evidentemente il rimedio agisce non per suggestione, ma per un’azione diretta sulla biologia degli organismi viventi.   
 
Un’ultima osservazione. Nello studio le piantine sono state sottoposte a uno stress, a un ambiente ostile per farle invecchiare più in fretta. Pulsatilla nigricans è conosciuta come il rimedio della ‘consolazione’, del ‘conforto’: può essere utile alle persone (e si direbbe anche alle piantine) che si sentono abbandonate, percependo il mondo esterno come ostile. Nella tradizione omeopatica, questo sentimento negativo riduce la vitalità del soggetto, ne rallenta i ritmi vitali.