Alimentazione preventiva, una proposta

E’ in corso uno studio e si cercano volontari. Obiettivo: prevenire molte malattie anche attraverso l’alimentazione.
Come spiega Franco Berrino, epidemiologo dell’Istituto Tumori di Milano e promotore dello studio, si tratta di ridurre la sindrome metabolica, una condizione ormai molto frequente (ne parliamo in fondo a questo articolo*). Intanto possiamo misurarci la circonferenza vita con un metro da sarta: la soglia di (parziale) sicurezza è di 85 centimetri nelle donne, e 100 centimetri negli uomini.
«La sindrome metabolica aumenta il rischio di diverse malattie, non solo di alcuni tumori. Anche diabete, cardiopatie, Alzheimer o le broncopneumopatie», spiega Berrino. «Dobbiamo evitare i cibi ad alta densità calorica e puntare su alimenti protettivi: cereali non raffinati, legumi, verdure, olio d’oliva, semi oleaginosi, un po’ di pesce. Diradiamo gli altri cibi di derivazione animale, latticini e carni. Questo lo insegneremo a chi parteciperà al nostro studio».
Lo studio MeMeMe offrirà infatti corsi di ginnastica e di cucina con l’obiettivo di ridurre la sindrome metabolica. Si richiede, però, a chi non si trova sul posto, la disponibilità di venire a Milano una volta al mese.
Chi può partecipare?
– Donne con circonferenza-vita superiore a 85 cm, e uomini che superano i 100 cm.
– Età superiore ai 55 anni.
– Essere disponibili ad assumere per 5 anni 2 compresse al giorno di metformina o placebo.
– Non avere avuto tumori, infarti o ictus. E non avere il diabete.
Tutti i volontari che si presentano saranno sottoposti a una visita medica, ad un esame del sangue e a test di funzionalità epatica e renale. Esami a carico dello studio.
Per informazioni: Patrizia Curtosi, Unità Epidemiologia e Prevenzione (INT MIlano)
diana@istitutotumori.mi.it
02-23902868
Perché la metformina? Come si misura la circonferenza vita? E che cos’è la sindrome metabolica?
Metà dei partecipanti riceverà metformina, l’altra metà un placebo. Nel tempo si confronteranno i dati dei due gruppi. La metformina è un farmaco “vecchio”, in uso da decenni per trattare il diabete. «Sappiamo che i pazienti diabetici in terapia con metformina si ammalano meno di tumore, vogliamo andare a fondo», spiega Berrino. «La metformina appare in grado di accendere i geni che inibiscono la proliferazione cellulare. E’ un farmaco? Sì, ma deriva da una pianta. Come l’aspirina dal Salice, la metformina deriva da Galega officinalis, usata fin dal Medioevo contro il diabete. Come tutti i farmaci può essere controindicato: per questo facciamo gli esami ai partecipanti.