Pelli sensibili, utili i semi di lino

L’olio di semi di lino riduce le irritazioni della pelle delicata, quando esposta a vari stimoli ambientali. Quanto olio?
Bruciori, irritazioni, arrossamenti magari solo per aver trascorso mezza giornata all’aria aperta. Il problema è frequente, soprattutto nelle donne. Parla del Lino anche Dante Alighieri (vedi alla fine del post).
Era noto, ma all’Università di Dusseldorf hanno voluto approfondire invitando alcune donne alle prese con questo problema ad assumere una supplementazione quotidiana di olio di semi di lino. Si tratta di prenderne mezzo cucchiaino al giorno. Dopo 12 settimane si sono visti effetti benefici:
– Riduzione dell’arrossamento della pelle
– Pelle meno rugosa
– Migliora anche l’idratazione e la pelle è meno secca.
Ad altre donne, per confrontare, era stato dato olio di cartamo, molto ricco di omega-6 come il lino, ma i benefici sono risultati nettamente minori. La ‘dose’ di olio di lino corrisponde a un cucchiaino e mezzo di semi.
Un articolo medico su questo studio lo trovate qui, a cura della dottoressa Roberta Bichi:
http://www.scienzavegetariana.it/news_dett.php?id=1414
Tre curiosità sul lino e i suoi semi.
Un seme conosciuto da sempre
Il nome botanico del lino è Linum usitatissimum, come decise di chiamarlo Linneo nel Settecento, cioè un lino da sempre molto utilizzato. Se ne fa di tutto, dalle fibre tessili alla farina e all’olio. Si mangia e si veste. Fatto sta che le fibre (già colorate) sono state trovate nei ripari di Homo sapiens risalenti al Paleolitico, circa trentamila anni fa: è la testimonianza più antica di una tecnologia tessile da parte dell’Homo. Gli archeologi le hanno viste nella grotta di Dzudzuana, nel Caucaso. Il lino è conosciuto e utilizzato dalla nostra specie da molto tempo, molto prima della rivoluzione agricola. Non è escluso che i semi entrassero nell’alimentazione di questi nostri progenitori.
Anche nella Grecia classica
Anche gli antichi Greci conoscevano e usavano abbondantemente questa pianta, che ritroviamo nella loro mitologia. Lino, infatti, ha una natura apollinea. E’ un musicista, un cantante, un compositore di ‘linodie’, un uomo di lettere. Ne parla anche il proto-medico Ippocrate – sul cui nome, ancora oggi, i medici contemporanei giurano – come rimedio per i disturbi intestinali. Comunque, questa pianta era conosciuta e valorizzata anticamente in Cina, India ed Egitto, cioè tre tra le più importanti tradizioni mediche che possiamo ancora conoscere.
E nella letteratura liceale
Il lino lo troviamo anche in Virgilio nelle Bucoliche e in Dante Alighieri, nella Divina Commedia, come uno dei personaggi posti nel Limbo (Inferno, Canto IV, verso 141). E’ il signor Lino, uno dei grandi antichi che, secondo Dante, pur essendo nato prima di Cristo ha qualcosa di importante da dirci.