IL FUNGO SHIITAKE

Consumato tradizionalmente in Cina e Giappone, questo fungo medicinale ha proprietà particolari (e non è l’unico).
In primis, è un immunomodulante. Cioè, grazie al cocktail di molecole che contiene, stimola il sistema immunitario a reagire contro vari tipi di malattie o aggressioni*, ma non solo. In Cina è anche considerato un fungo afrodisiaco, e si usa come rimedio naturale per l’ipercolesterolemia, sindrome metabolica e pressione alta.
In Italia, ci sono alcune fungaie che li coltivano (poche), non è facile trovarlo fresco. In alternativa si trovano secchi in alcuni negozi bio o etnici: si fa come con i porcini secchi, facendoli rinvenire in acqua. Tra l’altro, è un fungo commestibile con la sua personalità, un po’ acido al gusto.
Shiitake sta per ‘Shii’, quercia, e ‘Take’ (fungo), il fungo che cresce sulla quercia: il nome botanico è Lentinus edodes. I medici cinesi, in realtà, conoscevano miriadi di funghi e li inquadravano nel loro sofisticato sistema curativo. Il Shiitake si prescriveva soprattutto per malattie virali da raffreddamento e per contrastare il Vuoto di Qi, cioè la carenza di energia difensiva tipica di svariati disturbi, che può conseguire anche a stress e periodi difficili. E’ interessante constatare come questa visione cinese sia stata confermata dagli studi scientifici: il fungo si erge come un ‘difensore’.
Entriamo brevemente sugli aspetti terapeutici.
Il fungo se lo mangiamo è sicuro, anche se un problema può essere la reazione allergica, ma questo vale per tanti alimenti.
*Altro discorso è l’estratto, in capsule, che si usa a fini terapeutici. Contro aggressioni di cellule maligne, virus (anche l’HIV e quelli dell’epatite), o microfunghi come la Candida.
Studi clinici mostrano miglioramenti in diversi cancri. Servono alte dosi e a volte, a scopo terapeutico, si usa per via iniettiva.
Gli estratti sono liberamente in vendita ma, a questi scopi, è opportuno farsi seguire da un micoterapeuta o fitoterapeuta esperto, per una serie di motivi. Ne diciamo quattro:
– Micoterapeuti esperti lo somministrano, a volte, insieme ad altri funghi, in particolare Reishi e Maitake: l’effetto è sinergico.
– Quando lo somministrano aggiungono altre sostanze che ne potenziano l’azione, per esempio la vitamina C e la gliadina.
– Se c’è una terapia convenzionale in atto, non sempre è opportuno assumere questo fungo.
– Le dosi variano a seconda del problema e della situazione clinica.
E comunque, se c’è una malattia grave come quelle citate, possiamo esperire tante possibilità ma non cadiamo nell’ingenuità del fai-da-te selvaggio.
Poi, Shiitake è uno dei funghi più utilizzati per i problemi di colesterolo alto e per l’ipertensione. Infine, in Asia è considerato tradizionalmente un afrodisiaco, ed esistono riscontri sul piano biochimico.
Libri
Negli ultimi tempi escono diversi buoni libri di micoterapia, e sempre si parla di Shiitake. Vediamone alcuni recenti:
Ivo Bianchi, Valentina Bianchi
Guarire con i 12 funghi medicinali
Mos Maiorum Edizioni
Stefania Cazzavillan
Funghi Medicinali – Dalla Tradizione alla Scienza
Nuova Ipsa editore
Valentina Bianchi
I funghi medicinali
Età dell’acquario Edizioni
George Halpern
I funghi che guariscono
Edizioni il Punto d’incontro