Brahmi, un dono dell’India

Rimedio antichissimo della tradizione ayurvedica, e negli ultimi anni cresce l’interesse anche in Occidente. E’ un tonico, con una particolare predilezione per il cervello.

Nella terminologia botanica la pianta si chiama Bacopa monnieri, ma in India è conosciuta con vari nomi, tra cui Brahmi, che fa diretto riferimento alla divinità centrale dell’induismo.

L’azione per cui è conosciuta in Occidente è quella sulla funzione cognitiva: cioè memoria, capacità di elaborazione delle informazioni, apprendimento, concentrazione, acuità mentale. Si parla di un ‘booster’ dell’intelletto, ma anche di un ‘adattogeno’, per cui si possono già trovare integratori sul mercato (popolari tra gli studenti alle prese con lo stress degli esami). Ma le cose vanno inquadrate meglio. Quello che noi occidentali vediamo è solo una parte del carattere di Brahmi. Potremmo essere noi a essere predisposti a ‘vedere’ solo questo aspetto del vegetale, perché abbiamo un particolare interesse alla perfomance cognitiva.

In realtà, in Ayurveda, Bacopa mannieri viene utilizzata da tempi pre-istorici per molti altri tipi di problemi, come l’epilessia e l’asma, ma tutte queste cure richiedono l’intervento di uno specialista. Anche perché non è priva di effetti collaterali, se la si usa in maniera incosciente.

Che pianta è?

E’ una pianta acquatica, succulenta*, venduta anche a scopo scenografico per gli acquari. Cresce in acqua dolce ma anche salmastra, si trova per esempio allo stato naturale sull’isola di Giava. In India, essendo considerata una pianta tradizionale, viene coltivata in modo più intensivo.

Negli ultimi tempi sono emerse alcune proprietà come strategia contro l’Alzheimer, tutte da esplorare. E risale a poche settimane fa un nuovo studio, australiano, sulla performance cognitiva. Studio coronato da successo: l’estratto appare davvero in grado di migliorare la capacità di ritenere informazioni.

Il consiglio è di attenersi sempre ai dosaggi senza farsi prendere dalla sindrome di Superman. L’erba in Occidente è ancora poco conosciuta: in India la si ritrova nei più antichi testi della tradizione ayurvedica. Noi siamo abituati a frammentare la pianta nei singoli componenti: tuttavia è più interessante, e utile, vedere la pianta nel suo complesso, così come viene presentata in natura.

Brahmi è anche conosciuta come ‘issopo d’acqua’ perché cresce in acqua. Anche il nostro issopo (Hyssopus officinalis) ha impieghi terapeutici, guarda caso proprio contro l’asma, come prescritto da Ayurveda per Brahmi. 

* Succulenta, cioè capace di immagazzinare acqua, come i cactus e l’agave. Da noi a volte sono chiamate ‘piante grasse’.