Akkermansia muciniphila: ospite gradito del nostro intestino

La rivoluzione nel controllo glicemico e nella gestione del peso iniziano da Akkermansia muciniphila pastorizzato

Che cos’è Akkermansia muciniphila?

Akkermansia muciniphila è un batterio che vive nel nostro intestino, ma che non sopravvive al di fuori  di esso, un cosiddetto batterio anaerobio.

Ci accompagna nel corso della nostra vita fin dai primi giorni, quando colonizza il nostro intestino e dove si sviluppa grazie ai prebiotici oligosaccaridi del latte materno (HMO), sostanze fortemente nutritive che provengono dal latte materno. Akkermansia cresce poi in abbondanza fino a costituire il 3-5% del nostro microbiota batterico.

Una percentuale rilevante, che talvolta si riduce drasticamente fino a scomparire del tutto in una percentuale di soggetti. I ricercatori hanno potuto verificare una minore presenza di Akkermansia in numerose condizioni patologiche del tratto gastrointestinale, come nelle malattie infiammatorie croniche e in dismetabolismi di tipo glucidico e lipidico, in particolare resistenza all’insulina, diabete di tipo 2 e obesità.

Perché Akkermansia muciniphila è considerato così rivoluzionario?

Il potenziale di questo postbiotico è davvero molto interessante per tutte quelle alterazioni metaboliche che spesso chiamiamo “pre-diabete”, dove si instaura una intolleranza al glucosio con sviluppo di resistenza all’insulina.

La sindrome metabolica, associata aumento della circonferenza vita, alterazioni della glicemia e del colesterolo HDL (quello buono), a trigliceridi aumentati e a ipertensione (indicazione di qualche parametro), e il pre-diabete sono un’area di intervento fondamentale perché molto spesso queste forme dismetaboliche pre-patologiche sono silenti e il soggetto tende a sottovalutare il suo rischio effettivo per la salute.

Oggi più che mai la sindrome metabolica e il diabete sono problematiche di salute che riguardano fasce sempre più ampie della popolazione: in Italia 1 individuo su 4 ha la sindrome metabolica.

Per questo motivo l’aspetto della prevenzione attiva attraverso l’informazione, il monitoraggio e gli interventi sugli stili di vita diventano ambiti operativi dove noi farmacisti possiamo intervenire in modo efficace facendo la differenza. Si è scoperto che attraverso assi specifici il microbiota è in grado di influenzare l’umore, il senso di sazietà e appetito e il metabolismo influenzando l’innesco e la progressione di patologie come la NAFLD.

Dal punto di vista clinico, esistono evidenze circa la efficacia di Akkermansia?

Nel 2019 sono stati pubblicati su Nature Medicine i risultati di uno studio su 40 volontari che hanno assunto Akkermansia muciniphila viva, pastorizzata o placebo.

Nello studio, durato 3 mesi si è osservato un miglioramento statisticamente significativo di numerosi parametri metabolici, come il peso, l’insulinemia, i livelli di colesterolo e parametri infiammatori come le LPS plasmatiche, senza effetti indesiderati di particolare rilevanza.

Nello studio Akkermansia pastorizzato era più efficace della forma vitale probabilmente perché la pastorizzazione rende più accessibili le molecole di segnale associate al batterio. il postbiotico di seconda generazione Akkermansia muciniphila pastorizzato, ha superato i necessari studi sulla sicurezza e tollerabilità e ha ottenuto, da parte di EFSA (Ente europeo di Sicurezza Alimentare), lo status di “Novel Food” e l’autorizzazione all’utilizzo nel consumo umano fino ad un massimo di 34 miliardi di cellule/dose nell’adulto.

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