Il digiuno alleato della salute

Vale la pena pensarci. Il digiuno è una pratica tradizionale che, come spiega Franco Berrino, apporta numerosi benefici. Diamo una boccata di ossigeno al nostro organismo e non è poi così difficile da fare.

Classicamente è adesso il momento di fare le “pulizie di primavera” e una modalità tradizionale per farle è il digiuno che può diventare una pratica regolare durante tutto l’anno. Lo attesta anche il dottor Franco Berrino che ha firmato un articolo sull’ultimo numero de L’altra medicina. «Digiunare dagli alimenti pesanti, dai pensieri pesanti, dai veleni emozionali, dalla vita sedentaria», spiega. «Il digiuno è una pratica integrale di rispetto del corpo: mette a riposo tutti gli organi, concede loro una sorta di vacanza, di pausa dal lavoro, di tempo, affinché si dedichino al proprio riequilibrio, alla rigenerazione. Oggi, nel mondo occidentale, la pratica è stata quasi completamente dimenticata. Digiunare è considerato un atto impegnativo, difficile, ma non è necessariamente così. Introducendolo gradualmente nella nostra vita diventa un’abitudine sostenibile».

Un po’ di digiuno e di fatica fisica

«La mancanza di sobrietà alimentare e di esercizio fisico – ricorda Berrino – sono alla base di patologie croniche come l’obesità e il diabete, a loro volta causa di malattie cardiovascolari, di molti tipi di neoplasie e di malattie neurodegenerative. Paradossalmente, un po’ di fame e di fatica fisica, che il cervello vorrebbe farci evitare, possono mantenerlo sano ed efficiente fino all’età anziana».

Come saltare i pasti?

Possiamo saltare i pasti seguendo varie modalità, osserva l’epidemiologo Franco Berrino.

  • Per 16-18 ore, saltando la cena; è il cosiddetto “time restricted feeding”, mangiare ogni giorno solo in un intervallo di tempo di 6-8 ore.
  • Per 24 ore, cioè dalla colazione del mattino di oggi fino alla colazione di domani (saltando pranzo e cena).
  • Per 36 ore, cioè dalla colazione del mattino di oggi fino alla cena di domani.
  • Per due o più giorni (per esempio il tradizionale digiuno delle campane dai vespri del Venerdì Santo fino a quando suonano le campane la Domenica di Pasqua).
  • Per due o tre giorni non consecutivi alla settimana (con digiuno totale o mangiando solo verdure non amidacee condite con poco olio). È il cosiddetto digiuno intermittente.

Dossier in edicola

Trovate l’articolo integrale di Berrino nel numero 83 de L’altra medicina attualmente in edicola. Nel dossier ci occupiamo anche del digiuno secondo l’Ayurveda e la Medicina tradizionale cinese (più cauta versa questa pratica). Infine, parliamo del digiuno secco di Sergej Filonov e della digiunoterapia russa, più “estrema” e ancora poco conosciuta in Italia.