Pranayama: torniamo a respirare




Secondo una ricerca universitaria indiana la tecnica di respirazione Pranayama migliora tutti i parametri polmonari. Può rivelarsi utile nel prevenire lo sviluppo di malattie polmonari e aiutare i pazienti che già ne soffrono.
 
Scrivono gli Autori: «La parola Yoga significa ‘unione’: unione di mente, corpo e spirito, l’unione tra noi e lo spirito cosmico intelligente della creazione. Così Pranayama – letteralmente ‘controllo del Prana’ (una parte dello Yoga) – non consiste solo in esercizi respiratori. Attraverso il Pranayama, tu impari a usare il respiro per lavorare sulla costellazione energetica che è il tuo insieme corpo-mente».
 
«Il Pranayama – continuano Shyam Karthik e gli altri Autori – migliora le performances di tutto il corpo. La pratica regolare aumenta l’espansione delle pareti toraciche e quasi tutte le funzioni polmonari». E’ scritto nella parola Pranayama: Prana ovvero ‘forza o energia vitale’, Yama che significa ‘disciplina’ o ‘controllo’ e Ayama che suggerisce l’idea di espansione, di assenza di costrizione. E’ ciò che serve per imparare a respirare nel modo corretto, un atto fondamentale per la cultura tradizionale dell’India.
 
A parte gli aspetti complessivi del Pranayama sul funzionamento di tutto il corpo,  questa ricerca osserva notevoli effetti sul polmone. «Il Pranayama aiuta a mantenere l’armonia tra il sistema simpatico e parasimpatico. Attraverso il respiro noi possiamo influenzare il sistema nervoso. Tutti i parametri polmonari nel nostro studio mostrano un significativo miglioramento con una pratica Yoga regolare. Possiamo concludere che lo Yoga può essere segnalato come un metodo per migliorare le funzioni polmonari nelle persone sane e quindi prevenire in futuro le malattie respiratorie. Questi benefici possono essere anche usati come terapia adiuvante per molte malattie dell’apparato respiratorio».
 
Quale Pranayama e quali risultati
 
L’indagine è stata effettuata su studenti di medicina indiani, senza problemi respiratori. Si voleva vedere che cosa succedeva sui parametri respiratori, quelli che i medici controllano da noi, in India e in tutto il mondo. Sono le funzioni che decadono in presenza di malattie polmonari, purtroppo più frequenti di quanto si pensi ad una certa età.
 



Gli studenti sono stati invitati a praticare Pranayama, 30 minuti al giorno, per due mesi. Risultato: il polmone comincia davvero a funzionare meglio. Recuperiamo la capacità di trarre ossigeno e di mandarlo in tutti i tessuti del corpo.
 
Le pratiche respiratorie Yoga utilizzate sono: Nadisuddi, Kapalbhati, Bhastrika, Bramhari, Pranava Pranayama. In più gli studenti erano avviati alle posture del Surya Namaskar, considerate ossigenanti, detox e rilassanti.
 
Consigliamo ai lettori che intendano iniziare a praticare il Pranayama di rivolgersi a un insegnante esperto. Non ci si improvvisa.
 
Lo studio completo:
P. Shyam Karthik (Meenakshi Medical College Hospital di Kanchipuram, India) et al. J Clin Diagn Res
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4316242/