Yoga e la “mitica” colonna vertebrale

La flessibilità della colonna vertebrale viene data per scontata fino a quando subentrano problemi. Semplici esercizi Yoga aiutano a mantenerla flessibile. E l’impegno fisico è ridotto al minimo.

Il problema è questo

Col trascorrere degli anni si accumulano vari tipi di insulti dovuti a logoramento, artrosi, osteoporosi, o semplicemente inattività fisica. La colonna è un’opera ingegneristica straordinaria, capace di sostenere e dare supporto al corpo ma anche di permetterne la mobilità. Le due cose vanno insieme solo se le vertebre, i muscoli annessi e le loro complesse articolazioni sono in buona salute.

Come fare? Muoversi, innanzitutto. Ma non è necessario farsi venire il "fiatone". Esistono pratiche più gentili, alla portata di tutti, anche di chi ha una certa età. Tai chi, Qi Gong e appunto lo Yoga, in questo caso Hatha Yoga. Al riguardo, un gruppo di autori polacchi pubblica ciò che hanno visto su una rivista internazionale di fisioterapia (Journal of Physical Therapy Science).

In pratica, sessione Yoga solo una volta alla settimana, per non più di 90 minuti complessivi, per 20 settimane di fila. Al termine si è verificato l’effetto su vari parametri della flessibilità e della mobilità vertebrale. Risultato: tutti migliorati. Si vede sulle persone anziane ma anche sui più giovani.

Cosa vuol dire avere una colonna vertebrale flessibile?

Dopo i cinquant’anni d’età può voler dire molte cose. In primo luogo è prevenzione del mal di schiena, in particolare lombalgia. Ma, soprattutto, – poiché ogni movimento del nostro corpo risente dello stato della colonna – capita che, nel tempo, ci abituiamo a una progressiva perdita di mobilità, fino a quando emerge il problema: non si riesce più a sollevare il nipotino, o anche solo il camminare fuori casa diventa difficile.

Ne consegue che ci si muove sempre di meno in un circolo vizioso deleterio. La flessibilità della colonna va coltivata. Il massimo della flessibilità si registra attorno ai trent’anni d’età, poi declina lentamente. Ma si può frenare questo deterioramento.

Non si può dire che la Polonia dove hanno eseguito lo studio abbia qualche motivo particolare per consigliare questo tipo di esercizio: semplicemente, hanno provato e visto i benefici. Non è uno studio di grande numerosità o randomizzato, hanno offerto questa possibilità, qualcuno ha aderito e si riportano i risultati.

In conclusione

Gli Autori scrivono: «Gli esercizi Yoga dovrebbero essere raccomandati nella terza età per rendere i muscoli più flessibili e incrementare la mobilità delle articolazioni. Questo è particolarmente importante per migliorare la qualità di vita».

Ovviamente lo Yoga è anche altro ma non è questo l’oggetto di questo post.

Journal of Physical Therapy Science, febbraio 2015

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4339138/