Pranayama anti-stress, nuovi riscontri

La respirazione Pranayama riduce lo stress percepito, aumenta la capacità di svolgere compiti (memoria, concentrazione) e i tempi di reazione. Studio indiano appena pubblicato.
Alcune persone, maschi e femmine, sono state sottoposte a un training Pranayama (lento e veloce) che consisteva in 3 sessioni alla settimana di 30 minuti ciascuna. Poi dopo 12 settimane tutti sono stati sottoposti ai test. Nello studioindiano è occorsa solo una settimana per imparare le basi della tecnica con un buon istruttore.
Risultati
Entrambi i tipi di Pranayama (lento e veloce) migliorano le facoltà cognitive, come si vede su parametri come l’attenzione, la working-memory (cioè la capacità di ritenere informazioni e usare la memoria per svolgere vari compiti) con un’importante riduzione della sensazione di stress: risultati per la verità già osservati in passato da studi effettuati con metodologia scientifica. Ma per la tradizione indiana è assodato da molto tempo, anche come pratica che armonizza tutti gli aspetti del nostro essere.
Viceversa nelle persone non sottoposte nello studio a Pranayama (il gruppo di controllo) non si sono visti questi benefici.
L’indagine – promossa dalla scuola medica post-universitaria di Pondicherry in India* – porta anche una nuova, interessante informazione. La versione ‘rapida’ del Pranayama appare più efficace nel favorire alcune performances cognitive.
Quali differenze tra il Pranayama lento e veloce?
Il Pranayama è un antichissimo insieme di tecniche di respirazione che rientra nel sistema Yoga. Naturalmente si considera anche una pratica di liberazione interiore ed evoluzione spirituale. E’ composta da tre fasi: puraka (inspirazione), kumbhaka (ritenzione del respiro) e rechaka (espirazione). E’ sempre opportuno non fare da soli, attingendo dai libri, ma consultare un esperto per imparare. Da non prendere alla leggera.
Nel corso dei secoli la tecnica è stata variamente elaborata e si suddivide anche in Pranayama lento e veloce. Il controllo del respiro avviene in diversi modi.
Nel Pranayama lento si alternano Nadishodhana (respirazione a narici alternate), Pranava (il canto dell’Om) e Savitri (una forma di respirazione ritmica).
La versione rapida, invece, è composta da Kapalabhati (tecnica di ossigenazione profonda), Bhastrika (respirazione a mantice) e Kukkriya, ovvero ‘l’ansimare del cane’, di cui diamo un esempio qui sotto:
http://www.bharatchannels.com/learnyogavideos/yoga-for-healthy-digestion-kukkriya-pranayama-video_84f93cf93.html
*Journal of Clinical and Diagnostic Research, gennaio 2014
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3939514/