Yoga contro i disturbi del sonno

Tra i vari benefici aggiungiamo anche questo: una pratica Yoga quotidiana e regolare migliora la qualità del sonno.
Si è a visto a Nagpur, in India, dove un centro medico governativo, per vederci chiaro, ha invitato un gruppo di over-60 a sottoporsi a Yoga per verificare gli effetti sul sonno. I risultati sono stati confrontati con quelli di un altro gruppo di over-60 che non ha ricevuto Yoga.
A lungo termine, lo Yoga ha comportato diversi vantaggi: meno disturbi del sonno, riduzione del tempo di latenza (cioè serve meno tempo per addormentarsi), ridotto impiego di farmaci ipnoinducenti. Inoltre, rispetto agli altri, le persone che avevano praticato Yoga riferivano che per loro il sonno è ristoratore: al mattino ci si sveglia freschi e riposati.
Ma lo studio, pubblicato sul Journal of Ayurveda and Integrative Medicine, rivela un ulteriore beneficio. Nel gruppo Yoga si è notato un miglior funzionamento cognitivo. Maggiore capacità di interagire con l’ambiente, di imparare, ricordare, di elaborare strategie valide. Ciò è sempre importante ma specialmente nella terza età quando si è a maggior rischio di deterioramento delle funzioni cognitive e perdita di autonomia personale.
Anche se lo studio è piccolo e non conclusivo, va a confermare ciò che era emerso in altri studi. Gli stessi benefici sul sonno erano emersi anche solo dopo 6 mesi di pratica Yoga (un’ora al giorno).
Così come in passato altri studi avevano segnalato la capacità dello Yoga di corroborare le funzioni cognitive. Si è anche detto che lo Yoga prevenga la perdita neuronale legata all’invecchiamento e alle situazioni di stress. Si vedrebbe, cioè, un effetto fisico di protezione sulle cellule nervose. Inoltre, l’attenzione e la concentrazione portata sul respiro e su alcune parti del corpo potrebbe insegnare alla mente a svolgere meglio le sue attività.
Lo studio è stato svolto da un centro medico governativo indiano, ma ha visto anche la partecipazione dell’Università del Texas, a testimoniare come lo Yoga sia ormai da considerare un patrimonio universale.

Journal of Ayurveda and Integrative medicine, 2013
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3667430/#__ffn_sectitle