Yoga dopo il grande spavento

Questa è la vita. A volte, all’improvviso, giunge una diagnosi terrorizzante: cancro. Vediamo un esempio, tra gli altri, di come lo yoga possa essere d’aiuto.
Fateci caso, sui grandi media questa parola (cancro) è off-limits, nessuno vuole sentire parlare di cancro, e la regola è NON nominare la ‘grande paura’, la ‘peste’ dei nostri tempi. E perché mai?
Intanto, se ne può uscire, lo dicono ormai i numeri, ma a patto di curarsi e di incontrare le persone giuste. Alcuni, però, hanno la forza di battersi, altri no e si lasciano andare. Che cosa fa la differenza? Tante cose. E tra queste sicuramente la possibilità di riposare, cioè di avere un sonno davvero ristoratore. Ne consegue mente lucida ed energia fisica.
Chi soffre d’insonnia sa di cosa stiamo parlando ma tutti noi sappiamo che dopo ‘quella notte bianca’, al mattino, ci siamo ritrovati completamente atterriti. Bene, è per questo che, anche nelle più prestigiose università, si comincia a prestare attenzione alla qualità del sonno, soprattutto dopo una grave malattia.
A Stanford e altre università statunitensi hanno offerto Yoga. Non Yoga per persone interessate alla cultura indiana, ma Yoga per persone che ne avevano davvero bisogno: tutte si erano appena sottoposte a terapie anti-tumorali. Solo 4 settimane di ‘intervento’ con alcuni esercizi pranayama, semplici asana, e meditazione.
Risultato: migliora nettamente la qualità del sonno. Anche questo è nella nostra esperienza: dopo una notte di sonno non sempre ci sentiamo riposati. Anzi, a volte ci sentiamo più stanchi di quando siamo andati a letto. E’ importante che il sonno sia efficiente, di buona qualità. Lo yoga riduce anche i risvegli notturni, quando ci si ritrova nel buio a fissare il soffitto, e l’uso di farmaci di ogni tipo.
Accade che circa la metà delle persone che hanno lottato e, per il momento, battuto il cancro soffrano d’insonnia. La battaglia lascia cicatrici. E le statistiche dicono che dopo la chirurgia, la chemio o la radioterapia, a prescindere dall’andamento della malattia, si è a rischio di soffrire di disturbi di ogni genere: per molti, la vita deve essere riconquistata giorno dopo giorno dopo la batosta.
Si può fare, l’importante è non abbattersi e affrontare i problemi quando si presentano. Ma per fare questo, dobbiamo trovare la forza, la motivazione in noi stessi. Una buon punto di partenza è risvegliarsi al mattino ben riposati, sentire che la luce del sole è per noi, per le nostre attività. Poi, potremo persino andare oltre, e guardare dall’alto quella malattia, sentendoci ancora più forti perché alla fine abbiamo vinto e abbiamo ritrovato noi stessi.
Journal of Clinical Oncology, settembre 2013
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23940231