La meditazione come antinfiammatorio

Riduce lo stress e così facendo l’infiammazione. Se ne potrebbero giovare le persone con malattie infiammatorie croniche, come la psoriasi, l’asma, il Crohn e la colite.
 
Ci sono novità. Finalmente la ricerca ha messo a fuoco l’obiettivo. E i risultati arrivano. L’ultima indagine è stata fatta su alcuni volontari. La meditazione mindfulness riduce l’infiammazione della pelle più di altre strategie finalizzate al rilassamento e al benessere.
 
Due parole per spiegare lo studio dell’università dell’Ohio, divulgato da poche settimane. I volontari erano esposti a uno stimolo infiammatorio locale sulla pelle (una pomata di capsaicina, insomma…peperoncino). E nello stesso tempo veniva indotto uno stato di stress (c’è un modo per farlo). Si è visto che quelli che praticavano meditazione mindfulness avevano sintomi più leggeri, e cioè meno arrossamento, rigonfiamento, fastidio e dolore.
Questo effetto antinfiammatorio è risultato superiore ad altre tecniche per la riduzione dello stress. In pratica, riducendo lo stress con la meditazione si ottiene un effetto positivo sul corpo. E la meditazione appare come la strategia più efficace per centrare l’obiettivo.
 
Da sempre la medicina è alla ricerca di trattamenti per ridurre l’infiammazione. In gran parte si è puntato sui farmaci, indubbiamente efficaci, anche se non sempre, ma gravati da effetti collaterali. Lo studio americano ci dice che, introducendo la meditazione si potrebbe ridurre l’assunzione dei farmaci necessari a tenere sotto controllo l’infiammazione. Ciò potrebbe essere molto importante per chi per esempio è affetto da psoriasi, una malattia della pelle su base infiammatoria. Oppure, per chi soffre di malattie croniche dolorose come l’artrite (infiammazione delle articolazioni), o le malattie infiammatorie intestinali, e respiratorie (asma). Intanto noi possiamo imparare a meditare e verificare di persona.
 
Come funziona? La chiave è lo stress. E’ tristemente noto che le persone con malattie infiammatorie croniche stanno peggio quando attraversano momenti di stress. Lo stress accende l’infiammazione, come sanno bene i pazienti con psoriasi, o morbo di Crohn.
 
Questo significa che una condizione psichica (o cerebrale), come lo stress, ha effetti sul corpo attraverso la regolazione della risposta immunitaria (che è alla base dell’infiammazione). Non a caso, le parti del corpo più colpite dall’infiammazione sono quelle che hanno una funzione di barriera, che sono a diretto contatto con l’esterno, come la pelle o l’intestino. E’ a questo livello, infatti, che ci sono le difese per combattere l’aggressione di virus, batteri e inquinanti. Ma anche lo stress è una reazione di difesa: ci dice che qualcosa non sta andando per il verso giusto e scatena le risposte difensive, tra cui l’infiammazione.  Riducendo lo stress, quindi, arriva un messaggio al corpo: “Calma, non c’è pericolo, non è necessario ricorrere all’infiammazione”.
 
Melissa Rosenkranz e collaboratori, Brain, Behaviour and Immunity, novembre 2012