Cambiamo un po’: topinambur in padella

Si palesa un tubero nei nostri supermercati. Caratteristiche: poche calorie, buon apporto nutrizionale, interessante per le persone con problemi di sovrappeso, glicemia e colesterolo alti. Rifacciamo il punto.
Questa pianta (Helianthus tuberosus), dal nome che sembra quasi uno scioglilingua, è nativo dell’America e ha vissuto alterne vicende – molto amato, molto ostracizzato – fino a ritrovare un rinnovato interesse ai nostri giorni. Viene chiamato, anche se erroneamente, “carciofo di Gerusalemme” per il suo sapore, oppure “rapa tedesca”. E’ una pianta infestante che può crescere spontaneamente lungo i corsi d’acqua, produce cespugli verdi con bei fiori di colore giallo (nella foto). E’ anche uno di quei fiori che seguono il passaggio del sole, come il girasole (Helianthus annuus).
La sua caratteristica è che ha pochissime calorie, circa 73 per 100 grammi di peso ma offre a chi lo consuma una razione di vitamina A, sali minerali come ferro, potassio, magnesio, fosforo, vitamina H, che lo rende idoneo come anti-fatica. Ci sono anche importanti aminoacidi come l’arginina, oltre alla colina, l’asparagina ma soprattutto inulina e, per questa caratteristica, è indicato per i diabetici in quanto contribuisce al contenimento dei valori della glicemia. Ha anche una azione sulla riduzione dei grassi circolanti nel sangue.
Un altro vantaggio del topinambur è che viene tranquillamente consumato anche da chi ha intolleranza al glutine e dai celiaci.
Topinambur2Come possiamo approfittarne?
In cucina può essere impiegato sia bollito o cotto al vapore, che cucinato in padella, crudo in insalata e con l’aggiunta del succo di limone potenzia l’azione della inulina.
Del topinambur non si butta via nulla, basta lavarlo bene ed eventualmente strofinarlo per togliere tutte le impurità, poi si può affettare lasciando quindi anche la buccia. Una avvertenza da seguire è, come quando si puliscono i carciofi, immergere le parti tagliate di questo tubero in acqua acidulata con succo di limone, perché tende a ossidare e ad inscurirsi.
Oltre che per piatti gustosi, può essere utilizzato nelle industrie alimentari per ottenere etanolo, ma non solo, anche una farina che può essere mescolata con quella comunemente utilizzata per il confezionamento di pasta e pane.
Questa versatile radice può anche essere utilizzata in fitoterapia, soprattutto per chi è a dieta o ha problemi con la glicemia: oltre che la naturale è reperibile in commercio l’estratto secco sotto forma di compresse.
Per un rapido impiego
Una ricetta molto semplice e veloce che permette di gustare il sapore del topinambur consiste nel cucinarlo in padella con poco olio e aglio, tagliato a fettine sottili e spruzzato durante la cottura con qualche goccia di vino bianco e acqua che poi deve asciugarsi, lasciando le fettine cotte e morbide.