Alla Sapienza di Roma il punto sull’oncologia integrata

Medical Research Laboratory: Portrait of Female Scientist Working on Computer Showing MRI Brain Scans. Advanced Scientific Lab for Medicine, Cancer Development. Dark Blue Shot

I maggiori esperti italiani ed internazionali di oncologia integrata si incontreranno all’università La Sapienza di Roma dal 12 al 14 novembre per il X Congresso Internazionale di Oncologia Integrata, organizzato da ARTOI e con la partecipazione di FIAMO. Un’iniziativa che vede insieme il mondo accademico e quello delle Medicine Tradizionali e Complementari, con l’obiettivo di compiere un salto di qualità nella lotta ai tumori.

X Congresso internazionale di Oncologia integrata, Roma 2021

Nel corso dell’evento professionisti di fama nazionale e internazionale esporranno le loro esperienze sul campo. L’inaugurazione, nell’Aula Magna dell’Università, prevede la presentazione del “Manuale di Oncologia Integrata”: primo nel suo genere in italiano e terzo a livello mondiale, questo manuale rappresenta l’incontro proficuo tra il mondo accademico e quello delle Medicine Tradizionali e Complementari (MT&C) nell’ambito della lotta ai tumori. Tra gli autori della pubblicazione anche Francesco V. Marino, specializzato in ematologia, omeopata e agopuntore, attualmente vice presidente di FIAMO.

La malattia oncologica: un trend in crescita

L’incidenza della malattia oncologica nella popolazione è in costante crescita, nonostante gli indubbi progressi sul piano della prevenzione, della diagnosi precoce e della terapia. Le patologie oncologiche costituiscono, insieme a quelle cardiovascolari, una delle massime priorità in ambito sanitario e socio-economico. Restano ancora molti nodi da sciogliere, a partire dal trend epidemiologico in costante crescita: i pazienti in Italia erano 2.244.000 nel 2006 e oltre 3.000.000 nel 2016;1 si stima che i nuovi casi registrati nel 2020 siano stati 377.000 circa (dati AIOM e AIRTUM, 383.000 secondo il portale della Commissione Europea ECIS – European Cancer Information System)56. In Europa nel 2020 sono stati registrati 2,7 milioni di nuovi casi. Anche per questo il Parlamento Europeo, nell’ambito del programma “EU4 Health Programme” per il periodo 2021-2027, ha contemplato di sostenere politiche sanitarie volte a garantire la qualità di vita dei pazienti in un’ottica di integrazione centrata sul paziente stesso.

Soluzioni sostenibili da affiancare ai protocolli validati: il ruolo dell’omeopatia

In ambito oncologico si vanno ricercando soluzioni innovative, sostenibili e condivise dagli stessi pazienti come, d’altro canto, sostiene la Medicina basata sull’Evidenza. Da questo punto di vista, la Medicina Omeopatica può costituire una valida risorsa in aggiunta ai protocolli validati. Sempre più richiesta dai pazienti – in virtù dei risultati sulla qualità di vita e sulla gestione clinica della malattia – nel corso degli anni l’Omeopatia ha saputo trasformare lo scetticismo iniziale di molti oncologi in aperta curiosità ed interesse. Soprattutto in Francia e Germania un numero crescente di oncologi la implementa nei propri piani di cura, altri la consigliano ai pazienti: non a caso sono cresciute significativamente le evidenze e gli studi in letteratura in favore dell’integrazione terapeutica. L’Omeopatia, oltre ad agire sulla sintomatologia, ha dimostrato di poter incrementare la risposta alle terapie convenzionali, riducendo il consumo di farmaci e quindi il rischio di effetti collaterali. Alla luce di quanto sopra, è impensabile impostare una terapia per il cancro facendo ricorso solo alle Medicine Complementari, inclusa l’Omeopatia; è dall’unione tra i diversi approcci che si potrà raggiungere il massimo risultato.

Dall’unione, la forza: affrontare il tumore con tutte le armi a disposizione

In sostanza, per affrontare in scienza e coscienza una patologia difficile e complessa come quella tumorale, è necessario dotarsi di un approccio razionale a più livelli: quello dell’Oncologia convenzionale è prevalentemente centrato sulla malattia, mentre quello delle Medicine Tradizionali e Complementari (Omeopatia in primis) è centrato sul paziente. È dall’osmosi culturale tra esperienze diverse, antiche e moderne, che questa lotta potrebbe compiere un salto di qualità. In Italia non è ancora presente, ma è fortemente auspicabile, una integrazione scientifica e terapeutica dei vari approcci all’interno delle strutture sanitarie, come invece già succede in altri paesi, quali India, Svizzera e Germania.