Qual è il cibo dell’uomo? Come mangiava l’uomo del paleolitico?

paleolitico

Se è vero che in natura non esistono animali obesi, salvo quelli nutriti dall’uomo come il cane della zia o il gatto della nonna) significa che per restare magri e in forma potrebbe essere sufficiente scegliere alimenti in linea con la nostra storia naturale, invece che lasciarci andare ai capricci del gusto e dell’industria.

Può esistere quindi un modo “naturale” per l’uomo di alimentarsi? Senza dubbio si, a patto che i cibi che si scelgono siano quelli che ci hanno accompagnato nel corso dell’evoluzione (frutta, verdura, carne, pesce, uova, semi, noci, tuberi) e non le overdose di zucchero e farine raffinate che invadono ogni giorno le nostre tavole.

Quando si parla di “intuitive eating”, infatti, la più comune osservazione che si riceve è la seguente: “Eh si, ma se io mangio a sensazione mi strafogo di tutto e di più”. Scopriremo insieme che questo non è per niente vero, se si rispetta la condizione fondamentale di scegliere il cibo “dell’uomo”.

Gli animali che vivono in natura non ingrassano mai: possono essere deperiti per carenza di cibo o in piena salute se correttamente nutriti, ma – anche in periodi di grande disponibilità alimentare – non accumulano mai grasso in eccesso rispetto al loro fabbisogno. Gli unici animali grassi al mondo, oltre all’uomo, sono quelli a cui diamo da mangiare noi nelle nostre case o negli zoo.

La differenza sostanziale, infatti, non è nella quantità di cibo consumata, ma nella qualità dello stesso. Un cibo di qualità (dove per qualità si intende “pulito” ovvero integro – non raffinato – e privo di interferenti endocrini o di additivi industriali) genera una regolazione dei centri ipotalamici di fame e sazietà, impedendo l’iperalimentazione.

Trovi l’articolo completo della dott.ssa Lyda Bottino sul numero 122 de L’altra medicina.