Cosa si trova nei distributori automatici di cibo?

Basta pensare ai distributori automatici di cibo e le prime cose che ci vengono in mente sono: merendine, patatine, snack e bibite. Ossia zucchero, sale, conservanti, coloranti e grassi non sani.

Per capire quanto le pressioni dell’industria siano forti anche su chi dovrebbe vigilare per far rispettare le leggi esistenti, può essere utile capire la questione dei distributori automatici di junk food in scuole, uffici, ospedali, palestre, stazioni. In totale dispregio delle leggi esistenti, infatti, sono presenti dappertutto distributori automatici di junk food, nel più totale disinteresse da parte di chi le leggi dovrebbe farle rispettare.

Esistono infatti leggi dello stato (in particolare il D.Lgs. 502/92 e relative integrazioni 2007 e la Legge 128/13) che con precisione disincentivano presso tutti i luoghi pubblici e le scuole di ogni ordine e grado la somministrazione di alimenti e bevande contenenti un elevato apporto di sostanze dannose per la salute quali zuccheri semplici aggiunti, dolcificanti, farine raffinate, grassi trans, oli vegetali, nitriti, nitrati.

La realtà invece ci mostra luoghi pubblici aperti alla frequentazione di minori in cui abbondano macchinette distributrici di questi alimenti “spazzatura” talvolta senza alcuna possibile alternativa salutare. Tali macchinette si trovano in ogni piscina pubblica, in ogni palestra, negli ospedali, in molte scuole e istituti di ogni genere e grado, in tutte le stazioni ferroviarie o della metropolitana e perfino in alcuni ambulatori pediatrici!

È una situazione non più tollerabile, che fa credere ai nostri ragazzi che sia “normale” ingoiare una bevanda in lattina contenente 35 g di zucchero raffinato o una merendina confezionata zeppa di grassi idrogenati.

Occorre ricordare che in ciascuno di questi luoghi c’è qualcuno che guadagna dallo smercio di questi non-alimenti a spese della salute di chi ne fa uso (tale guadagno sarebbe naturalmente del tutto lecito ove la scelta degli alimenti fosse a norma di legge). I tempi sono maturi per una nuova consapevolezza alimentare.

Trovi l’articolo completo del dott. Luca Speciani sul numero 119 de L’altra medicina.