Yoga contro il mal di testa

Due studi appena pubblicati portano nuove prove a sostegno dell’efficacia dello Yoga nel ridurre l’impatto del mal di testa.
La prima indagine (1) effettuata al Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Salem (USA) rileva che 8 settimane di pratica “mindfulness-based stress reduction” (MBSR) riduce la durata degli attacchi di emicrania e la disabilità. Effetti positivi anche sulla frequenza e la gravità degli attacchi sebbene lo studio non abbia la potenza statistica per raggiungere la significatività. Si tratta di uno studio pilota, finanziato dal governo federale americano che potrebbe aprire la strada a indagini più approfondite.
Ricordiamo che MBSR, tecnica messa a punto da Jon Kabat- Zinn, comprende Yoga e meditazione mindfulness.
Il secondo studio proviene dall’India, sotto l’egida dell’Istituto nazionale per la salute mentale e le neuroscienze (2). Ancora pazienti emicranici sottoposti alle cure convenzionali con o senza Yoga. Nel gruppo Yoga (5 sessioni settimanali per 6 settimane) sono stati osservati netti miglioramenti clinici rispetto al solo convenzionale. In particolare, si riduce la frequenza degli attacchi e l’intensità del dolore. Inoltre, nel gruppo Yoga si vede una significativa riduzione della frequenza cardiaca, il ché suggerisce un effetto profondo sul tono vagale. «Dopo 6 settimane – commentano gli Autori – entrambi i gruppi hanno beneficiato di una significativa riduzione dello score HIT (un punteggio che misura l’impatto del disturbo sulla vita del paziente). Ma l’aggiunta dello Yoga al trattamento convenzionale arriva ad annullare o ridurre fortemente l’impatto del mal di testa nella vita quotidiana». Secondo i ricercatori indiani, in base a questi risultati, lo Yoga può essere proposto come terapia adiuvante in caso di emicrania: tra i possibili vantaggi quello di ridurre le dosi dei farmaci e i corrispondenti effetti collaterali.
Sul tono del vago
Lo Yoga, a differenza delle cure convenzionali, aumenta il tono vagale oltre a ridurre il tono del simpatico. In questo modo modula in maniera più completa la risposta del corpo allo stress che, a sua volta, può scatenare gli attacchi di emicrania. E’ noto per esempio che i pazienti emicranici migliorano quando riescono a dormire: ciò avviene probabilmente perché durante il sonno si riduce l’attività del simpatico.
Questo tipo di azione sul sistema vagale e simpatico può essere all’origine dei tanti benefici documentati per lo Yoga. Anche nell’ottica della prevenzione cardiovascolare: una elevata frequenza cardiaca a riposo esprime una iper-attivazione del simpatico che può portare a deterioramento cardiometabolico associato a infiammazione e danno d’organo.
1 – Headache, luglio 2014


http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25041058
 2 – Int J Yoga, luglio 2014
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25035622