Il chakra Svadhisthana, la dolcezza che “riscopre” il corpo

Vediamo un paio di esercizi per riattivare il secondo chakra, posizionato a livello dell’osso sacro. Ci permettono di riprendere possesso del nostro corpo, partendo dalla sessualità.
Svadhisthana riconduce ad un rapporto libero e profondo con la propria sessualità, che per la cultura indiana è “dolcezza” (il significato del termine Svadhisthana), verso gli altri ma prima di tutto verso noi stessi. Imperfezioni corporee e limiti fisici, porre troppo in alto l’asticella, non devono essere d’ostacolo: la tolleranza, il saper accettare e accettarsi, sono i frutti generati da Svadhisthana.
Da ciò discende la riacquisizione di un rapporto più armonioso col nostro corpo, una maggiore creatività e un “controllo” sulla mente, posta al riparo dai turbamenti dei desideri insoddisfatti. Ne scaturisce un rinnovato interesse per la vita, un’apertura verso il mondo.
Simbolo femminile (vedete la falce di luna nell’immagine), si lega all’elemento acqua, e ai suoi poteri di fluidità, purificazione, accettazione, sensazione di unità e condivisione. Si consiglia di prendere frequenti bagni, di fare attività in acqua. Ma anche di ascoltare il suono delle acque, mare, cascate, torrenti.
La posizione del coccodrillo, animale acquatico, è certamente una delle più note tra quante sono in grado di riattivare il secondo chakra. Di che cosa si tratta?
– Sdraiatevi per terra tenendo le braccia aperte, con i palmi rivolti verso l’alto, e le gambe piegate e chiuse.
– Cercate regolarità nel respiro che deve fluire senza intoppi, come acqua che scorre.
– Voltate lentamente la testa verso sinistra e contemporaneamente inclinate le gambe verso destra. Immaginate lo stesso dall’altro lato. Immaginate di essere un’onda che fluisce e rifluisce durante la risacca.
Ricordate che non c’è fretta, scegliete il vostro ritmo consapevoli che state facendo qualcosa per voi. Notate come il movimento del “Coccodrillo” vada a stimolare l’anatomia corrispondente alla parte bassa della schiena e dei genitali. Questo tipo di sollecitazione è difficile da ottenere fuori dall’acqua, a causa della forza di gravità: l’osso sacro è sempre soggetto a un impegno per sostenere la parte alta del corpo. L’acqua, viceversa, “libera” la struttura sacrale e l’energia accumulata può tornare a fluire. Non a caso questa posizione è consigliata anche per la lombalgia. E’ da approfondire con persone fidate che possano dare consigli.
Vediamo un altro esempio di riattivazione del secondo Chakra:
Visualizzare l’arancione
Il colore di Svadhisthana è l’arancione. L’azione su questo chakra prevede anche di indossare vestiti di questo colore e fare esercizi di visualizzazione cromatica. Per esempio, possiamo stenderci sul pavimento tenendo, sul basso ventre, la mano sinistra posata sopra la destra. Immaginate ad ogni respiro un fascio di luce arancione che dalle mani penetra nel ventre. Non chiudete mai bruscamente l’esercizio. Posate le mani sul pavimento, cercate di percepire l’effetto del colore in quella parte del corpo.
Questi ed altri esercizi, cui noi solo possiamo accennare, sono benefici per i disturbi mestruali e della sfera riproduttiva, per reni e vescica.
Tradizionalmente, le pietre che si accordano con Svadhistana sono l’occhio di tigre, l’opale, il topazio e altre. La divinità è Vishnu che riposa sulle acque primordiali.