A febbraio, dopo Natale, Capodanno e vari cenoni, è tempo di detossificazione alimentare. Al di là delle feste e delle grande abbuffate, l’inverno in generale è una stagione che richiede prudenza metabolica. Il nostro cervello paleolitico, di istinto, sa che durante i mesi freddi diminuiscono le prede da cacciare e i frutti da raccogliere, e segnala dunque al surrene, alla tiroide e all’apparato muscolo-scheletrico di spendere poco e di ridurre al minimo tutto ciò che abbia un costo eccessivo. Ecco spiegata la naturale tendenza all’ingrassamento, che nella preistoria era poi effettivamente bilanciata dal maggior consumo energetico dovuto al clima freddo e al minor consumo di cibo. Oggi la situazione è ben diversa: viviamo in case riscaldate e non subiamo alcun tipo di carenza alimentare; anzi, durante le feste mangiamo più che mai. 

Per capire quanto sia importante una detossificazione alimentare, proviamo a pensare a quanto abbiamo mangiato durante le feste:

  • zuccheri semplici aggiunti a dolci, torte, torroni, marmellate, cioccolato, bevande dolcificate, liquori
  • grandi quantità di farine raffinate (dolci, ravioli, pasta, pane)
  • pietanze molto elaborate, molto cotte e prive di fibra
  • formaggi, salumi, antipasti salati, sottaceti, conserve

Un mese detox deve muoversi nella direzione esattamente opposta. Cominciate a eliminare gli alimenti con zucchero aggiunto, introducendo tè e tisane non dolcificate. Sostituite le composte di frutta alla marmellata ed evitate ogni tipo di dolciume. Evitate anche pasta, pane, riso e gallette raffinate, per sostituirle con le versioni integrali. Via libera ai cibi semplici, da “assemblare” più che da preparare, così come a frutta e verdure fresche e crude. Limitate il sale, preferite carne fresche ai salumi e yogurt e ricotta ai formaggi.
Il vostro fegato vi ringrazierà per questa detossificazione alimentare. 

 

Tratto da un articolo della dottoressa Lyda Bottino sul numero 92 de L’Altra Medicina (febbraio 2020), acquistabile in edicola e online.