Reiki a distanza, nuovo rilancio

Ridotti dolore, ansia, stress e fatica. L’operatore Reiki si trovava a 8 chilometri di distanza dalle persone cui era “inviata” l’energia.
Studio condotto dall’Istituto di Oncologia dell’Università di Istanbul su pazienti colpiti dalla malattia, divisi in due gruppi. Al primo gruppo, oltre alle cure convenzionali, è stato praticato Reiki secondo il metodo Usui; al secondo gruppo solo le cure convenzionali. Molto importante: tutti i pazienti sono stati informati di partecipare ad uno studio sul Reiki ma nessuno sapeva in quale gruppo era stato inserito.
Quelli sottoposti al Reiki hanno ricevuto sei sessioni a distanza, di notte, della durata di 30 minuti ciascuna. L’operatore Reiki conosceva solo il nome della persona. Successivamente, attraverso le consuete scale cliniche, si sono misurati i parametri relativi a dolore, ansia e fatica che sono risultati significativamente ridotti in chi aveva ricevuto Reiki rispetto agli altri.
Presto per trarre conclusioni in quanto si tratta di uno studio pilota: si richiedono ulteriori approfondimenti. In passato altri studi avevano mostrato un moderato effetto del Reiki sul dolore, con risultati non univoci. Altre indagini preliminari, come quella di Bowden del 2010, segnalavano una riduzione sulla scala dello stress. Di fatto, gli studi sono per lo più limitati dalla scarsa numerosità del campione e dalla mancanza di gruppi di controllo. Lo studio di Istanbul potrebbe incoraggiare ulteriori indagini nel merito.
Effects of distant Reiki on pain, anxiety and fatigue in oncology patients in Turkey: a pilot study
M Demir et al. Asian Pac J Cancer Prev 2015; 16: 4859-4862