Tisana di basilico (Tulsi), un classico dell’India

Utile in caso di raffreddamento ma anche per far fuori stati di tensione o insonnia. In India il basilico è una pianta sacra. Diamo la ricetta poi ne parliamo.
Facile da preparare. Si tratta di versare acqua bollente sulle foglie di basilico (circa mezza tazza), insieme a un po’ di zenzero fresco grattuggiato e mezzo cucchiaino di cannella in polvere lasciando il tutto in infusione per 10 minuti. Alla fine, se volete, si può aggiungere un cucchiaino di zucchero di canna. Da bere calda per una buona notte, ma non solo.
Dicevamo del basilico, in India lo chiamano Tulsi. Nelle scritture indiane è sacro perché rappresenta le qualità di Visnu o di Krsna, oppure Laksmi, sposa di Visnu. Gli induisti consacrano al basilico una festa tardo autunnale (Tulsi vivaha) che cade nel giorno di luna piena tra novembre e dicembre. Il basilico è onnipresente nei giardini delle case indù. Si considera uno dei ‘tesori’ di cui gli esseri umani dispongono e lo celebrano in molti modi.
In quest’ottica Tulsi, o il sacro basilico, dona a chi lo consuma una qualità divina che potremmo riassumere così: apre i canali che consentono all’ispirazione divina di agire nel nostro mondo. Comunque, noi mediterranei, con il nostro uso culinario del basilico, non siamo da meno. Abbiamo dato un nome a questa pianta: Ocimum basilicum, cioè la pianta regale (basileus è il ‘Re’). Tutte le popolazioni che potevano coltivare questa pianta (pianta che ama il caldo, il Sole e l’umidità) si sono accorti che c’era qualcosa di particolare. Per esempio, nella tradizione ebraica si prescriveva per avere forza nei periodi difficili, o di carestia.
E la scienza occidentale che cosa dice?
Dice che il basilico è ricco di composti antiossidanti, antinfiammatori e antibatterici (orientina, vicenina, eugenolo, solo per menzionarne alcuni). Contiene anche larghe quantità di beta-carotene, vitamina A, luteina, zeaxantina (queste ultime prescritte dai medici per la salute degli occhi). Largamente rappresentati anche molti elementi, soprattutto il ferro (buono per le condizioni anemiche), ma anche potassio e magnesio. Ma siamo solo ai primordi della conoscenza scientifica sul basilico. Intanto facciamo pure il pesto alla genovese (ottimo).
Il basilico indiano è un po’ diverso dal nostro. Esistono molte specie di basilico. Quello indiano, nella terminologia botanica, è chiamato Ocimum sanctum, il nostro Ocimum basilicum. Non è la stessa cosa ma sono piante strettamente imparentate.
L’Ayurveda lo usa in molti modi, è impossibile riferire tutto qui. Ma, soprattutto, lo si vede come un adattogeno, per superare situazioni di forte stress.
Segnalazione finale
Un bel libro, con tante altre ricette, per coltivare questi temi è ‘Il cibo che dà la felicità’ del monastero induista Gitananda Ashram, sulle colline liguri. L’editore italiano (Laksmi) continua a produrre ottimi libri, non le solite cose. Volevamo segnalarlo.
http://www.laksmiedizioni.it/