Carlo Lopez: le parole di un maestro Tai Chi

Insegnante Tai chi da 25 anni, il maestro Carlo Lopez ha portato i segreti dello stile Yang nel nostro paese. Un’arte del benessere che affonda le sue radici nell’antica cultura taoista: lo scopo è lasciar fluire il Qi, imparare a muoversi naturalmente. Con importanti benefici per il corpo e la mente.
Maestro, come ha iniziato la pratica Tai chi?
Giocavo a calcio ma, in seguito a un incidente agli occhi, ho dovuto abbandonare ogni attività sportiva. Dopo un anno di Yoga ho iniziato a praticare Tai chi con il maestro Ermanno Cozzi, tra i primissimi in Italia a diffondere il Tai chi. Rimasi folgorato. Fu un incontro molto importante, decisi di dedicare la mia vita al Tai chi. Nell’85 mi recai in Germania per il primo stage col maestro Chu King Hung della famiglia Yang. Dopo qualche anno divenni insegnante e nel ‘93 responsabile per l’Italia della scuola Itcca fondata da Yang Sau Chung, di cui il mio maestro Chu fu uno dei tre allievi.
Come viene trasmesso l’insegnamento tra maestro e allievo? è un rapporto personale?
Dipende. Ci sono maestri più tradizionali che insegnano cose differenti in pubblico rispetto alle lezioni private. Alcuni segreti vengono trasmessi solo in questo modo. I maestri più moderni non fanno questa distinzione.
La conoscenza dell’arte è quindi depositata in alcune famiglie…
Per quanto riguarda il Tai chi ci sono due stili fondamentali che corrispondono a due famiglie: Chen e Yang. La famiglia Chen, tuttora attiva, soleva passare alcuni insegnamenti solo ai figli, erano più chiusi anche se oggi anche loro sono presenti all’estero per insegnare. La famiglia Yang, e tutti i maestri che nel tempo hanno imparato da loro, hanno un approccio più aperto, anche perché vivono all’estero da molti anni: ai tempi della rivoluzione in Cina Yang Sau Chung fu costretto a scappare ad Hong Kong. Il nuovo corso politico non tollerava le arti tradizionali.
Come nasce lo stile Yang?
La leggenda narra che nell’Ottocento Yang Lu Chan, da cui inizia la dinastia Yang, si recò dalla famiglia Chen per apprendere l’arte. Si rese conto però che l’insegnamento pubblico non gli permetteva di crescere, aspirava a un contatto più personale col maestro. Iniziò a spiare di notte il maestro Chen, ma fu scoperto e infine accettato come discepolo. Oggi lo stile Yang si è diffuso enormemente, a volte perdendo i principi fondamentali dell’arte. Lo Yang che insegno, per esempio, è diverso da altri stili Yang. Anche perché ogni maestro interpreta il Tai chi in base al suo carattere.

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