Buddha e la sofferenza degli animali

«Tutti gli esseri tremano di fronte al pericolo. Tutti temono la morte. Quando l’uomo considera questo si astiene dall’uccidere o dal causare la morte».
Siddharta Gautama Buddha
Questo detto del Buddha si trova nel Dhammapada, uno dei testi più importanti del canone buddhista. Secondo il testo, il Buddha, dopo aver visto le sofferenze di un animale, si è recato dal Re Bimbisara per convincerlo a non sacrificare gli animali secondo i riti religiosi. Ciò non è rimasto lettera morta: si ha notizia che i primi ospedali per animali siano stati costruiti da comunità buddhiste, attorno al terzo secolo a.C.
Un’ispirazione analoga si trova in altri testi, per esempio il Bhagavad Gita dove si narra di una persona buona che accetta di entrare in paradiso solo se il suo cane potrà seguirlo.
Plutarco:
«E’ una cosa barbara vendere i vecchi cavalli quando non sono più utili. Significa non avere riconoscenza per i servizi resi. L’uomo veramente buono deve tenere con sé i cavalli e i cani anziani, anche se non sono più utili».
Consiglio di lettura (libro datato ma sempre bello):
‘Anche gli animali vanno in paradiso – storie di cani e di gatti oltre la vita’
di Stefano Apuzzo e Monica D’Ambrosio
Edizioni Mediterranee (2001)