Proprio una brutta botta! Vediamo i rimedi omeopatici

Due su tutti: arnica e rhus toxicodenderon. Ma anche ledum palustre, R34 e hypericum. Ecco i consigli di un medico omeopata per un rapido sollievo da dolori muscolari, distorsioni, slogature, lussazioni e fratture.

L’occasione per parlarne è data dal fatto che sta per iniziare la stagione sciistica e purtroppo molte persone si presentano sul campi da sci senza la necessaria preparazione. Aumenta perciò il rischio di incorrere in brutte avventure.

L’omeopatia offre soluzioni efficaci. Le spiega Dario Chiriacò, omeopata e presidente dell’ordine dei medici di Rieti.

Prima di tutto l’arnica, sia in crema che in granuli. “L’arnica – spiega Chiriacò esplica azione antidolorifica, antinfiammatoria e antiedemigena, in particolare sui tessuti molli che vanno con maggiore facilità incontro a tumefazione e gonfiore. La pomata va applicata direttamente sull’area interessata purché non ci siano ferite aperte. La formulazione omeopatica in granuli (30 CH, per 2-3 volte al giorno), in funzione dell’entità del trauma, determina un effetto antiemorragico e antidolorifico particolarmente apprezzabile in caso di ematoma”. Se l’ematoma è più esteso si può associare l’arnica con il rimedio omeopatico ledum palustre.

“Altri principi sinergici all’arnica sono rhus toxicodendron (3 granuli 30 CH, 2-3 volte al giorno), indicato per dolori muscolari, distorsioni, slogature e lussazioni, e hypericum (3 granuli, 3 volte al giorno), noto fitoterapico antidepressivo ma caratterizzato, a diluizioni maggiori, di azione antinfiammatoria e pertanto efficace nei traumi a carico di zone riccamente innervate, come per esempio nel caso di schiacciamento di un dito”.

L’omeopatia può essere d’aiuto anche in caso di frattura. Come dice Chiriacò, “calcarea carbonica, che viene ricavata dal guscio dell’ostrica, oppure R34, che è un’associazione di più principi, esplicano un effetto trofico che stimola la formazione del callo osseo e la guarigione della frattura”.