Primo Rapporto sull’Economia del Benessere: italiani sempre più attenti alla cura di sé

Gli italiani sono sempre più attenti alla cura di sé: si impegnano a mangiare sano, a fare attività fisica e a mantenere un equilibrio psicofisico. Questo è il quadro che emerge dal Primo Rapporto sull’Economia del Benessere, indagine condotta da Doxa in collaborazione con Philips, che ha coinvolto 4.000 di persone in età compresa tra i 18 e i 64 anni in 10 regioni d’Italia.

Dal Primo Rapporto sull’Economia del Benessere emerge che nel 2018 gli italiani hanno speso un totale di 43 miliardi di euro in prodotti e servizi per il benessere: di questi, il 40% è destinato alla sana alimentazione, il 24% alla cura del corpo e il 20% all’attività fisica.

Alimentazione

Le abitudini alimentari degli italiani stanno profondamente cambiando: solo 2 italiani su 3 affermano di essere onnivori, mentre gli altri seguono un particolare stile alimentare o una dieta specifica. L’indagine conferma che, nonostante il proliferare di ristoranti, bar e bistrò, gli italiani preferiscono mangiare cibi fatti in casa, sani e con ingredienti di prima qualità.

Cura del corpo

Agli italiani piace piacere a sé stessi e agli altri, tanto che più di uno su tre dedica un quarto della propria giornata alla cura del corpo. La cura della propria immagine passa da trattamenti estetici di vario tipo in centri estetici (55%) all’acquisto di dispostivi per la cura del corpo (41%) e alla frequentazione di beauty farm (17%).

Attività fisica

Secondo il Primo Rapporto sull’Economia del Benessere, gli italiani non sono così sedentari, soprattutto i giovani tra i 25 e i 34 anni: 8 persone su 10 fanno qualche attività fisica e 4 su 10 praticano un sport. Running, fitness e nuoto sono le discipline preferite.

Stress e sonno

Lo stress è uno dei grandi problemi della nostra società: 1 italiano su 3 dichiara di soffrirne spesso, con ricadute sul sonno. Per curare l’insonnia, si utilizzano rimedi come tisane, farmaci, integratori alimentari, prodotti omeopatici e fitoterapici, per una spesa annua di circa 1,8 miliardi.