Mangiare tanto e movimento: di cosa ha bisogno lo sportivo

Quando vediamo una persona con un fisico asciutto e atletico, pensiamo che il segreto sia nel movimento e in una dieta leggera, dimenticandoci che il metabolismo ha bisogno di un adeguato apporto energetico. In parole semplici: mangiare tanto e movimento vanno insieme. Se c’è “benzina”, il metabolismo lavora; se invece la benzina manca, tutto si ferma e le calorie vengono accumulate sotto forma di grasso. Potrebbe sembrare un paradosso, ma per dimagrire in modo stabile (ovvero perdere solo massa grassa) occorre in un certo senso mangiare di più.

Mangiare tanto, ma bene

Mangiare tanto vuol dire mangiare bene. Si presuppone che gli alimenti siano di qualità, ovvero simili agli alimenti naturali di cui l’uomo si è cibato negli ultimi 200 mila anni: frutta e verdura, proteine animali e vegetali (carne, pesce, uova, semi oleosi) e un “contorno” di cereali integrali, legumi, castagne e altri semi frutto di raccolta. L’alimentazione umana non può prevedere zucchero, farine raffinate, grassi fritti o idrogenati, dolcificanti, conservanti, e deve moderare l’esagerato consumo di latticini e di cereali, soprattutto se raffinati (privati della fibra e del germe) e monospecie (frumento). 

Non esistono animali obesi

È la natura stessa a dimostrarci quanto sia importante mangiare cibi di qualità per non ingrassare. Nessun animale è grasso, pur non facendo alcuna dieta: mangia solo il suo cibo naturale fino a completa sazietà. E non conosce diabete, ipercolesterolemia o patologie cardiache. Gli unici animali grassi sono quelli che condividono con noi il cibo raffinato: il cane o il gatto.

Negli animali i centri cerebrali della sazietà, non disturbati da interferenti endocrini come zucchero, edulcoranti, grassi fritti o alterati, additivi e conservanti, fermano la fame al momento opportuno, prevenendo iperalimentazione e accumulo. Al contrario zucchero e grassi alterati lavorano sui nostri centri cerebrali di reward  (ricompensa) inducendoci a ricercare compulsivamente nuovo cibo, in una spirale incontrollabile.

Attività fisica come segnale

Un potente segnale regolatorio cerebrale è quello conseguente a una regolare attività fisica, quotidiana e di buona intensità. Molti lavori scientifici confermano ormai il valore del movimento sia in chiave preventiva che curativa di molte patologie. L’errore più comune è pensare che fare sport significhi solo consumare calorie. Fare movimento significa invece dire al proprio organismo che si sta bene, che ci si procurerà del cibo, che si cercheranno nuovi partner. E l’ipotalamo, stimolato dall’adiponectina prodotta dal tessuto adiposo e dall’irisina sviluppata dal tessuto muscolare, farà seguire a questi stimoli una serie di risposte attivanti a livello di massa muscolare (che crescerà in quantità e nella sua capacità di consumo), a livello surrenale (umore alto, risposta allo stress, steroidi anabolizzanti e sessuali) e a livello ovarico/testicolare (estrogeni e testosterone) con un forte stimolo di attivazione metabolica, di dimagrimento e di salute nel senso (psico-fisico-sociale) più ampio del termine, così come definito dall’OMS.

Dimagrire con tono

La sedentarietà non è mai neutra: spinge nella direzione opposta alla salute, verso un drammatico rallentamento metabolico. Ecco perché non si può prescindere da una minima attività fisica quotidiana, fattore indispensabile all’attivazione di un corretto segnale ipotalamico di salute e dimagrimento. Senza movimento si potrà solo deperire (mai dimagrire davvero), seguendo una dieta di restrizione, o ingrassare qualora ci si alimenti in modo scorretto. Mangiare tanto (e bene) e fare movimento è il solo modo di dimagrire in salute.