Dieta Zona: pro e contro

Ideata nel 1995 da Barry Sears, un biochimico americano, la dieta Zona ha ottenuto un notevole successo in Italia e in tutto il mondo. Il nome Zona si riferisce a un particolare range entro il quale l’insulina deve rimanere per raggiungere magrezza e salute, e prevenire le più diffuse malattie della società occidentale come tumori, diabete, patologie cardiovascolari e ipertensioni. 

A supporto della dieta Zona è arrivata una grande azienda italiana di integratori che ha portato sui banchi delle farmacie barrette, crackers, biscotti, minestre e altri sostitutivi dei pasti. 

Come seguire la dieta Zona

Tutto parte da un semplice calcolo matematico per individuare la propria massa magra. Da questo dato si estrapola il numero di “blocchi” da assumere durante la giornata: per blocco si intende la più piccola unità di cibo composta da carboidrati, proteine e grassi in una precisa proporzione. Un blocco contiene 91 kcal di cui il 30% deve derivare dalle proteine, il 40% dai carboidrati e il 30% dai grassi, da cui il nome alternativo di dieta 40-30-30. 

Ogni pasto deve rispettare questa proporzione ed è costituito da un multiplo di questo blocco. Secondo Barry Sears mantenendo questa proporzione il dimagrimento è assicurato. Il numero dei “blocchi” è calcolato sulla base della massa magra dell’individuo, così che in media una donna mangia circa 11-12 blocchi e un uomo circa 14-15 blocchi, che vanno distribuiti durante la giornata rispettando la regola che non devono mai passare più di 5 ore tra un pasto e l’altro.

Un esempio di distribuzione di blocchi durante la giornata per una donna che debba assumere 11 blocchi potrebbe essere, per esempio:

  • ore 7 colazione: 2 blocchi
  • ore 11 spuntino: 1 blocco
  • ore 13 pranzo: 3 blocchi
  • ore 17 spuntino: 2 blocchi
  • ore 20 cena: 3 blocchi

In termini di cibo un blocco potrebbe essere, per esempio:

  • 1 kiwi
  • 20g. di parmigiano
  • 3 olive

Pro

Il grande merito di Barry Sears è di aver cambiato il modo di pensare alle diete, non più calcolando solo le calorie, ma basandosi sui rapporti tra nutrienti e sulla risposta insulinica dell’organismo. Si tratta però di un cambiamento solo teorico, perchè il calcolo dei blocchi viene poi effettuato in base alle calorie. 

  • considera l’indice glicemico dei cibi
  • prevede il movimento fisico quotidiano
  • consiglia l’integrazione di omega 3, acidi grassi essenziali, vitamina E

Contro

  • è una dieta fortemente ipocalorica. In media una donna assume 1100-1200 kcal al giorno contro un fabbisogno di almeno 2000
  • nonostante sia stata pubblicizzata proprio per gli sportivi, il suo basso apporto calorico è deleterio al fine di una prestazione sportiva
  • uso di fruttosio, sciroppo di glucosio e altri dolcificanti all’interno dei prodotti Zona. Con i giusti calcoli anche i peggiori cibi spazzatura possono essere inseriti a costituire i blocchi
  • un grave errore è stato quello di consentire la dolcificazione con fruttosio, uno zucchero dal basso indice glicemico ma oggi considerato responsabile di resistenza insulinica, ingrassamento e steatosi epatica

Tratto da un articolo della dottoressa Lyda Bottino sul numero 93 de L’Altra Medicina (marzo 2020), acquistabile in edicola e online.